Gli Stati Uniti e la Svizzera si sono accordati per ridurre dal 39 al 15 per cento i dazi sui beni prodotti in Svizzera e importati negli Stati Uniti: è la stessa percentuale imposta ai paesi dell’Unione Europea. In Svizzera i dazi erano diventati un grosso caso politico perché la percentuale fissata dall’amministrazione statunitense la rendeva il paese con i dazi più elevati in Europa, penalizzando molto l’attività delle aziende locali che esportano negli Stati Uniti e mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro.
Per questo motivo il governo svizzero aveva tentato in vari modi di rinegoziare i dazi con il governo statunitense, avviando un lungo e complesso lavoro di diplomazia e lusinghe, finalizzato a convincere e compiacere Trump, a cui hanno partecipato non solo il governo e i suoi negoziatori, ma anche ricchi imprenditori.