Negli ultimi cinque anni, la bicicletta in Italia è passata dall’essere un mezzo sportivo o ricreativo a diventare un vero e proprio simbolo di libertà, sostenibilità e identità personale.
Le grandi piattaforme digitali come Strava e Komoot, che raccolgono milioni di dati reali sulle attività outdoor, permettono oggi di leggere con precisione come stia cambiando il modo di pedalare. E il quadro che emerge è quello di un Paese in sella come non mai, ma soprattutto diverso: meno “agonismo” e più esperienza, scoperta e turismo attivo.
Più ciclisti, più chilometri, ma anche più varietà
Secondo i dati Strava, tra il 2021 e il 2024 il numero complessivo di attività ciclistiche in Italia è aumentato del 12 per cento ogni anno.
Non solo: è cresciuta la durata media delle uscite e la varietà delle tipologie di bici utilizzate.
Le uscite gravel sono esplose, segnando un +28 per cento nel 2024 rispetto all’anno precedente, seguite da un aumento costante nel settore MTB (+9 per cento) e cicloturismo (+11 per cento).
Le bici da corsa, storicamente predominanti, mantengono una quota importante ma crescono più lentamente (+4 per cento).
Questi numeri indicano una evoluzione culturale: il ciclismo non è più confinato all’allenamento o alla performance, ma diventa un modo di esplorare e vivere il territorio.
Molti utenti, soprattutto tra i 30 e i 55 anni, utilizzano oggi la bici anche come forma di viaggio, combinando sport e turismo.
Komoot: l’Italia cresce del 27 per cento e si afferma tra i Paesi più attivi in Europa
Komoot, la piattaforma tedesca specializzata nella pianificazione di percorsi outdoor, ha registrato nel 2025 un +27 per cento di tour completati in Italia rispetto allo stesso periodo del 2024.
Un risultato che colloca il nostro Paese ai vertici europei per crescita di attività ciclistiche.
L’analisi per tipologia di bici mostra uno scenario articolato:
- Bici da corsa: 41,6 per cento
- Bici touring: 35,3 per cento
- MTB: 16,1 per cento
- Gravel: 7 per cento
La quota gravel appare ancora contenuta, ma Komoot evidenzia una progressione doppia rispetto agli altri segmenti.
In alcune regioni – Toscana, Trentino, Lombardia – la community gravel è già tra le più attive in Europa, anche grazie a percorsi dedicati e a un crescente numero di eventi e raduni.
Il boom delle e-bike fa crescere il ciclismo
Uno dei fenomeni più dirompenti è quello delle e-bike.
Komoot stima che il 18 per cento di tutti i tour italiani sia ormai completato con biciclette elettriche, con un impatto evidente in due ambiti:
- Touring bike: il 36,4 per cento dei tour è su e-bike.
- MTB: il 32,4 per cento su e-MTB.
Questo significa che il confine tra ciclismo sportivo e mobilità quotidiana si sta dissolvendo. L’assistenza elettrica rende accessibili percorsi più lunghi e dislivelli più impegnativi, allargando la platea dei praticanti.
È anche un segnale di come la tecnologia stia trasformando la bici in un mezzo universale, adatto a chiunque voglia vivere l’esperienza dell’outdoor senza limiti fisici o logistici.
Il gravel come nuova frontiera culturale
Tra i fenomeni più interessanti c’è la crescita del gravel, una disciplina che coniuga libertà, avventura e piacere della scoperta.
Secondo Strava, le uscite gravel sono quelle con la crescita più alta in assoluto, e Komoot ha ormai superato i 160.000 percorsi gravel mappati a livello globale, con un incremento costante in Italia.
Il gravel ha intercettato una domanda latente: quella di chi cerca la bellezza del viaggio lento, ma non vuole rinunciare alla leggerezza e alla velocità di una bici da strada.
Non sorprende che gli eventi gravel italiani — dal Tuscany Trail al Veneto Gravel — siano diventati appuntamenti di culto, in cui la sfida personale lascia spazio alla dimensione collettiva e all’esplorazione del territorio.
Un Paese che pedala in modo nuovo
Dietro questi numeri si intravedono alcuni fattori strutturali:
- Crescita della mobilità dolce, sostenuta anche da piani regionali e fondi PNRR.
- Maggiore disponibilità di infrastrutture ciclabili e di percorsi segnalati.
- Espansione dell’offerta turistica legata alla bici, con itinerari e strutture ricettive specializzate.
- Innovazione tecnologica: bici più leggere, cambi elettronici, motori più efficienti.
- Digitalizzazione dell’esperienza, con app come Strava e Komoot che permettono di pianificare, condividere e analizzare ogni pedalata.
Il risultato è che il ciclismo italiano non è più un fenomeno di nicchia, ma una componente stabile dell’economia e del tempo libero.
L’evoluzione del gravel e dell’e-bike sono i due simboli di questa maturità: la libertà del primo e la democraticità della seconda stanno ridisegnando il modo in cui l’Italia si muove – e si racconta – in bicicletta.