L’intervento della direttrice
dell’Ufficio Stampa Rai, Incoronata Boccia, al convegno
organizzato dall’Unione delle Comunità Ebraiche e Cnel il 7
ottobre scorso “è stato di carattere esclusivamente deontologico
e professionale”. Lo precisa la Rai nella risposta
all’interrogazione firmata per M5s dalla deputata Dolores
Bevilacqua, dopo per le polemiche per le parole della
giornalista sulle stragi di Gaza, sottolineando che “nessun
riferimento è stato fatto alla Rai, ai colleghi, al Servizio
Pubblico o a partiti e temi politici”.

   
“Il frammento più discusso – “non esiste nessuna prova che ci
siano state sventagliate di mitra da parte dell’esercito
israeliano sui civili inermi” – è stato estrapolato dal contesto
originario – prosegue l’azienda -. In quella parte
dell’intervento, come si evince dai riferimenti precisi alle
mitragliate sui civili inermi, la Direttrice ricordava un
esempio di fact checking, già trattato da più testate
internazionali; uno specifico episodio in cui alcuni media
avevano diffuso notizie poi smentite, e su cui persino un grande
quotidiano americano, il Washington Post, ha pubblicato una
rettifica, riconoscendo di non aver rispettato gli standard di
verifica. È dunque corretto, sul piano deontologico, l’appello a
distinguere tra accuse e fatti accertati”.

   
“Più genericamente va sottolineato – spiega ancora la Rai –
che il rischio di manipolazione dell’informazione in relazione
alla tragedia di Gaza è un tema complesso e attuale nel
dibattito internazionale. La Bbc è stata recentemente sanzionata
dall’Autorità di controllo, per aver trasmesso un documentario
non imparziale sulla guerra a Gaza. Recenti polemiche ci sono
state anche in Germania per il presunto utilizzo da parte della
emittente pubblica ZDF di personale giornalistico locale legato
ad Hamas. Va altresì aggiunto che in nessun passaggio del suo
intervento, la Dott.ssa Boccia ha negato la strage di civili a
Gaza; risultano quindi gravemente false e diffamatorie le accuse
rivolte in tal senso attraverso comunicati stampa e social che
hanno ridotto e distorto in frammenti la sua complessa
relazione”.

   
“Le sue parole, apprezzate da molti dei presenti, sono state
considerate un contributo di grande valore professionale e
morale, tanto che a seguito di tale intervento, la Dott.ssa
Boccia ha ricevuto pubbliche attestazioni di stima e solidarietà
– prosegue la Rai -. L’intervento della Direttrice Boccia è
stato reso a titolo personale, in un tavolo di confronto con
altri direttori di testata, dove ciascuno ha espresso
considerazioni, pareri, analisi, in un contesto extra aziendale
di libero dibattito, senza utilizzare gli strumenti di
diffusione del Servizio Pubblico. Non ha espresso critiche nei
confronti della propria azienda, non ha violato alcuna norma
interna, non ha espresso posizioni politiche. Dopo la diffusione
parziale e decontestualizzata del suo intervento, interpretata
in modo grossolano e strumentale, la Direttrice è stata oggetto
di una campagna di odio online, con minacce e insulti anche da
parte di circuiti estremisti”.

   
“L’azienda non ha mai attuato – si sottolinea ancora nella
risposta -, e non potrebbe altresì farlo, forme di censura e
limitazioni alla libera espressione intellettuale ai propri
dipendenti, fatte salve le regole aziendali di prestazione
esclusiva e rispetto del codice etico”.

   

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