Lo scorso giugno Nicole Pravadelli, ex compagna di Alex Britti, era finita a processo per aver spiato il cantante col baby monitor del figlio Edoardo, otto anni. La telecamera sarebbe dovuta servire a controllare il bambino e invece restituiva scene della vita intima di Britti. Questo è quanto stabilito dal tribunale di Roma, che ha appena condannato la donna a sei mesi di reclusione (pena sospesa) per il reato di interferenze illecite nella vita privata. La sentenza ha stabilito che Pravadelli, «tramite apparecchio di videoregistrazione, dotato di scheda di memoria e collegamento internet per essere controllato da remoto, illecitamente si procurava notizie e immagini attinenti alla vita privata di Britti». Obiettivo? La trentaquattrenne, come spiegato dall’accusa, attraverso il baby monitor cercava di scoprire informazioni sulla vita intima dell’ex compagno che potessero aiutarla a ottenere la custodia esclusiva del bambino. Un piano scattato nel 2022, quando la coppia era già separata da tre anni ma era ancora aperto il capitolo della custodia del figlio.

Nel maggio 2022, Nicole andò a prendere il bambino a casa di Britti: fu allora che avrebbe attivato il monitor per il controllo a distanza allo scopo di controllare l’ex. Tra le scene di vita quotidiana, spuntò un incontro di Britti con un’altra donna. Materiale che Pravadelli aveva scelto di usare nel processo di affidamento. Il giudice tuttavia non faticò a notare l’origine sospetta di quelle immagini e audio. Da qui le indagini e ora la sentenza. A questo punto la palla passa alla difesa: «Fermo restando che è solo il primo grado, non condividiamo il dispositivo emesso, non lo consideriamo giusto», ha spiegato Luisa De Martino, legale di Nicole. «Ci riserviamo ogni valutazione in merito alla proposizione dell’appello una volta depositati i motivi della sentenza. La mia assistita precisa che non ha mai chiesto l’affido esclusivo del figlio minore (è stato invece il padre a richiedere la valutazione del miglior regime di affido del figlio, che era condiviso, nel procedimento civile di II grado, non accolto dalla Corte di Appello) e che la vicenda penale trae origine dalla querela presentata dal papà di suo figlio».

Alex Britti, da parte sua, della delicata vicenda non vuol parlare. L’artista lo ha spiegato chiaro e tondo lo scorso giugno, quando, interpellato sul tema in occasione della presentazione della speciale reinterpretazione di Solo una volta feat. Clementino, ha dichiarato: «Non voglio dire niente sulla vicenda che mi vede coinvolto con la mia ex, perché parliamo di mio figlio e voglio proteggerlo. È una storia brutta e complicatissima».