Seduta a terra in strada c’è una ragazza, sul volto ha i segni di una vita vissuta al limite e anche oltre. Osserva indifferente i passanti e aspetta il suo turno per il metadone. Qui al Serd, il Servizio per le dipendenze patologiche, ogni ingresso è controllato perché sono custoditi farmaci che fanno gola a molti. C’è un lungo corridoio, pareti candide e una sfilza di porte chiuse: all’interno ci sono le terapie e i colloqui con uno staff formato da psichiatri, neurologi, psicologi. È a loro che si affidano coloro che non sanno più dire di no a ogni sorta di sostanza chimica, ma anche alla bottiglia o al «Gratta e vinci».

Stabile il numero di alcolisti

Questo corridoio è il letto di un fiume di disperati di ogni età e ceto sociale. Ed è un fiume impetuoso e inarrestabile: nel 2022 il Serd aveva in carico 805 pazienti, tre anni più tardi sono diventati 1.152. I nuovi utenti erano 86 e oggi sono 190, più del doppio in tre anni. Altri numeri: 330 i tossicodipendenti (283 tre anni fa), 35 le vittime di Gap, gioco d’azzardo patologico (erano 15), 70 i viziosi della sigaretta, 20 i farmacodipendenti (raddoppiati anche in questo caso) e così via. L’unica nota positiva è quella degli alcolisti che sono pressoché stabili: 253.

La speranza della stimolazione magnetica

Gerardo Di Carlo è il direttore del Serd. Psichiatra, sa di combattere con i suoi collaboratori una guerra impari contro le dipendenze, ma non si arrende e racconta di una piccola speranza chiamata Stimolazione magnetica transcranica, il trattamento all’avanguardia che la Valle d’Aosta ha introdotto un anno fa, prima regione italiana, nei Lea, i Livelli essenziali di assistenza, rendendolo disponibile gratuitamente.

Impulsi magnetici per curare dipendenze e depressioni

Questa sofisticata apparecchiatura (costa 180 mila euro) che sfrutta gli impulsi magnetici per curare le dipendenze e le depressioni ha cominciato a dare i primi risultati che, in alcuni casi, hanno sorpreso gli stessi medici. I trattamenti hanno una durata che oscilla dalle 4 alle 7 settimane e finora hanno coinvolto 75 persone, la maggior parte cocainomani o dipendenti da crack, ma anche vittime di depressione, dipendenti da gioco d’azzardo, tabacco, oppiacei, alcol, farmaci. Ebbene, per quel che riguarda cocaina e crack su un totale di 29 pazienti 12 sono rimasti «puliti» e 12 ci sono ricascati. Dei 14 pazienti vittime di gioco d’azzardo, la metà ha interrotto completamente il gioco. Tra gli alcolisti (erano 7 in terapia transcranica) tre pazienti ne sono usciti completamente. Incoraggianti, anche se piccoli, i numeri sugli oppiacei, dipendenza tra le peggiori: un paziente dei 3 si è disintossicato completamente.

Buoni risultati anche sul tabagismo

Di Carlo parla poi di «risultati davvero notevoli e promettenti» per quel che riguarda il tabagismo, dove l’ottima risposta alla terapia si è notata per caso in quei cocainomani che hanno riferito di aver nettamente ridotto il numero di sigarette durante il trattamento: su 9 pazienti, cinque hanno smesso di fumare completamente a distanza di 3-6 mesi. Altri risultati che lasciano ben sperare sono arrivati sul fronte delle depressioni, con sintomi regrediti per due dei 7 pazienti.

L’apparecchiatura funziona ormai a più non posso: quasi 1.400 sedute in sei mesi. Su quella poltrona hi-tech si offre una speranza a un diciottenne ma anche a chi ha i capelli bianchi: la paziente più anziana è una donna di 76 anni che nella vita non è mai riuscita a scrollarsi di dosso la scimmia dei «Gratta e vinci» e si è divorata ogni centesimo del suo patrimonio.

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