Napoletano di nascita, romano d’adozione. Beppe Vessicchio Roma la conosceva meglio di quanto si potrebbe immaginare. Da anni il maestro d’orchestra abitava nella Capitale, nel quartiere Montesacro, dove amava passeggiare e fermarsi a prendere un caffè. A Roma si sono svolti i funerali in forma privata, nella giornata di lunedì 11 novembre, presso la chiesa dei Santi Angeli Custodi in piazza Sempione, nel cuore del quartiere che per anni è stato la sua casa.

Roma, città adottiva di Beppe Vessicchio

“Beppe Vessicchio non era solo un grande maestro, ma una presenza gentile, un simbolo di eleganza e passione”, ha scritto su Instagram il presidente del III municipio Paolo Emilio Marchionne. “Incontrarti nei caffè di Montesacro o a passeggio per viale Adriatico era un regalo inaspettato che allietava la giornata. Così – ha proseguito Marchionne – come è stato un bel regalo la foto con te nel giorno del mio matrimonio. Ci hai insegnato che la musica è armonia, ma anche rispetto e umanità. Montesacro sarà più triste senza la tua gentile e discreta presenza nelle vie del quartiere. Grazie di tutto Maestro”.

Roma è stata la sua città d’adozione, ma anche il luogo in cui il maestro Vessicchio ha dato vita a progetti musicali importanti, partecipando a concerti e presentando iniziative che aveva a cuore.

Il progetto vino e musica

Nell’aprile 2024, Beppe Vessicchio presentò ai Forum Studios di Roma il suo progetto di vino e musica: un’inedita applicazione delle armonie e delle frequenze nella vinificazione. Gli ultimi tempi della sua vita, infatti, il maestro li ha dedicati alla sperimentazione enologica con l’affinamento del vino in musica. Un progetto chiamato “Musikè” che Vessicchio sviluppò insieme a Riccardo Iacobone.

L’ultimo concerto al Teatro Manzoni

Il maestro Beppe Vessicchio aveva diretto, per l’ultima volta, lo scorso 7 giugno al Teatro Manzoni di Roma, in occasione del “Concerto per un sogno”, una serata benefica per sostenere la Fondazione Daniele Della Bona, dedicata al grande violoncellista prematuramente scomparso, fondatore insieme a Piero Loreti della Dimi Orchestra.

Tutti i romani diretti da Beppe Vessicchio

“Dirige l’orchestra il maestro Beppe Vessicchio” è una frase di cui si sentirà molto la mancanza, in particolare la sentiranno quegli artisti – che in queste ore stanno dedicando scatti e frasi di affetto al grande direttore d’orchestra – che da lui sono stati accompagnati su un palco importante come quello di Sanremo.

A essere stati diretti da Vessicchio, negli anni, anche numerosi romani, da Luca Barbarossa ad Alex Britti, da Noemi a Michele Zarrillo. Proprio quest’ultimo, su Instagram, ha dedicato un emozionante post al maestro: “Durante una delle nostre molteplici collaborazioni musicali, mi dicesti una frase che mi commosse all’istante, dicesti: ‘conosco la tua anima’. Non l’ho mai dimenticata e non la dimenticherò mai. Grazie per tutto quello che hai donato all’arte e a chi ha avuto la fortuna d’incontrarti”.