Le parole di giornalisti ed ex calciatori sulla Roma

Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una pluralità di stazioni che fungono da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche:

Roberto Bernabai (Radio Radio Pomeriggio – 104.5): “Una squadra senza valori non inanella quei risultati della seconda parte della scorsa stagione. Gasperini sta portando qualcosa, ha eredito una squadra di valore e il bilancio è positivo. Al di là dei risultati, c’è lo sviluppo progressivo di un gioco che sta diventando sempre più gasperiniano. Bisogna supportare il tecnico. Ora la società è chiamata a un piccolo grande sforzo, la rosa va puntellata e vanno dati a Gasperini un paio di elementi che gli consentano di portare avanti il lavoro”.

Fabrizio Aspri (Radio Radio Pomeriggio – 104.5): “Gasperini ha portato molto di suo, ma che questa sia una Roma “gasperiniana” non possiamo ancora dirlo. Evidentemente qualcosa a livello di base, di zoccolo duro, c’era. Il lavoro paga, sudare in maniera seria porta a raggiungere gli obiettivi. Gasp secondo me vuole restare a Roma per sempre, ma va aiutato un po’ di più. Ranieri ha un ruolo strategico, mi sembra che Gasp sia stato disilluso sotto alcuni punto di vista e penso che ora abbia bisogno di essere ascoltato un po’ meglio”.

Paolo Marcacci (Radio Radio Mattino – 104.5): “Il Pellegrini ideale ha le caratteristiche che la Roma cercherebbe sul mercato a gennaio da un centrocampista. Perché non dovrei considerare di riaprire un rapporto con lui?”

Giancarlo Padovan (Radio Radio Mattino – 104.5): “Do 9 a Gasperini, perché ha una rosa meno forte dell’Inter ma è primo insieme all’Inter e quindi ha fatto meglio”.

Luigi Salomone (Radio Radio Mattino – 104.5): “Do 8 a Gasperini, sta facendo una grandissima stagione, ha saputo entrare nella Roma anche se tutti gli dicevamo che ci sarebbe stato bisogno di un periodo di adattamento. Invece si è subito calato nella parte”.

Ilario Di Giovambattista (Radio Radio Mattino – 104.5): “Può inventarsi delle operazioni. La pista Zirkzee non è campata in aria, ma serve un prestito con acquisto posticipato. Zirkzee non è il centravanti ideale di Gasperini, ma se lo prenderebbe. Il Manchester per mandarlo via aiuterebbe anche per la spesa dell’ingaggio che è elevato”.

Roberto Pruzzo (Radio Radio Mattino – 104.5): “Con Pellegrini non farei niente, non toccherei neanche una virgola. Non è il momento di fare altri pensieri. Ha ritrovato la condizione, in Serie A potrebbe giocare con la pipa in bocca, ha una qualità nettamente superiore alla media. Se cominci a pensare ad altro succede qualcosa, quindi non farei nessun altro pensiero. Bisogna essere attenti e capire la situazione, con l’allenatore avere il quadro completo della squadra e valutare anche lui. Al momento comunque non lo rinnoverei. Zirkzee sì, ma solo se è fortemente motivato. Potrebbe funzionare con Gasperini, è un ottimo calciatore, ma deve avere disponibilità e motivazione altrimenti è tempo perso. Sulle qualità non si discute”.

Stefano Agresti (Radio Radio Mattino – 104.5): “Pellegrini ha qualità particolari, ultimamente è anche decisivo e continuo. Ma il rapporto tra Pellegrini, la Roma e Roma, tifosi e ambiente, si sia un po’ attorcigliato, imbastardito. Ora lui è questo, ma quando sbaglia tre partite diventa da mettere alla porta. In queste situazioni anche il club deve avere il coraggio di chiudere. Lui è un buon giocatore, guadagna però tanti soldi, ha un mercato di grande livello ma ha 30 anni. Per una società che deve rivedere la politica degli ingaggi deve avere il coraggio di chiudere certi capitoli, come quello di Pellegrini. Non sarebbe sbagliato. Non è corretto farsi condizionare dall’ultimo mese. Pellegrini è alla Roma da sempre, ha vissuto momenti negativi e positivi, ma è il momento di dire ‘ci siamo voluti bene, ci siamo dati tanto a vicenda’. Anche se ora è determinante. Zirkzee lo prenderei a occhi chiusi, se non provi l’operazione rilancio con lui con chi lo fai? Sa giocare a calcio, conosce il nostro campionato, ha tecnica, può aprirti gli spazi, non è un grande bomber ma può ancora diventarlo”.