Claudia Gerini arriva trafelata all’incontro con i giornalisti. L’attrice di Fuori la verità, appena uscito al cinema, è presidente di giuria del 22° Monte-Carlo Film Festival de la Comédie, diretto da Ezio Greggio. L’appuntamento è poco prima della proiezione di uno dei tanti titoli del programma. «È la prima volta che faccio parte di una giuria ed è una bella responsabilità», dichiara, «è un genere a cui sono particolarmente legata perché mi ha consacrata».
«La commedia è una cosa seria», tiene a dire. Così seria, che nel suo secondo film da regista, Claudia Gerini, non si vuole avvicinare. Ha scelto di puntare su una storia vera e drammatica. «La commedia è complicata», afferma, «è uno dei generi più difficili. Da regista provo un timore reverenziale: mi fa paura affrontarla».

Claudia Gerini a Monte-Carlo. (Courtesy ufficio stampa)
«Nel nuovo film comunque non mancheranno dei momenti leggeri», assicura la neo giurata. «La storia non l’ho cercata, è lei che ha trovato me». Come è capitato con l’opera prima Tapirulàn. «All’inizio dovevo fare solo la produttrice, poi invece ho deciso di prendere in mano la regia. Si tratta di una storia famigliare tratta da una vicenda reale e sarà anche un omaggio al cinema». Per ora preferisce non rivelare altro.
Invece Claudia Gerini tiene a mettere il punto su una questione che nei giorni scorsi ha alzato un polverone provocato da alcune sue dichiarazioni sulla soubrette della Ruota della fortuna Samira Lui. «Gira le letterine tutta nuda. Noi a Non è la Rai non eravamo nude. Ancora oggi, cento anni dopo, c’è la bella ragazza in bella mostra».
«Sono stata fraintesa», spiega Claudia Gerini, «non volevo offendere Samira, che è bella, brava e preparata. Il mio discorso è sulla parità di genere. Dopo trent’anni tutto è cambiato e vedere in tv una ragazza carina, vestita sensuale, che gira le lettere di un tabellone mi sembra anacronistico. Dovrebbero esserci anche i valletti. Perché non ci sono? Ci dovrebbe essere una parità di ruoli. E questa parità non la vedo. A Striscia la notizia ci sono stati anche i velini. Ecco, mettiamo più valletti in tv, e in altri contesti lavorativi invece più steward al posto delle hostess che passano il microfono».