di
Angelo Agrippa

Il senatore di FdI Sergio Rastrelli attacca il candidato progressista in Regione La replica: «Richiesta di sanatoria avviata dal precedente titolare della casa»

Prima era stato il «gozzo» ormeggiato al circolo dell’Aeronautica di Nisida e poi l’altra imbarcazione acquistata e attraccata a Procida che fa poco «proletario». Poi è intervenuta la proposta dei senatori di Fratelli d’Italia di inserire con un emendamento in manovra la riapertura dei termini del condono edilizio del 2003 – storica battaglia del centrodestra che viene riproposta da anni ad ogni tornata elettorale nel tentativo di fermare l’abbattimento di 30 mila manufatti abusivi in Campania su cui pendono già le ordinanze esecutive- che ha registrato il no deciso di Roberto Fico, candidato del Campo largo alla presidenza della Regione. «È un annuncio disperato – ha commentato indignato l’esponente dei 5 Stelle – per una coalizione che sa di aver perso le elezioni e si aggrappa ai suoi evergreen. Serve il diritto alla casa, non condoni». Ma Fratelli d’Italia, con il senatore Sergio Rastrelli, attacca: «Il candidato del centrosinistra in Campania Roberto Fico ha usato la sanatoria per condonare la sua abitazione al Circeo».

È rispuntata, infatti, la vecchia storia della casa di famiglia a San Felice al Circeo condonata dopo decenni. Una vicenda che viene ripescata per sottolineare come a volte ciò che si professa finisca per contraddire le scelte che, invece, talvolta si operano. Una casa, nei pressi de La Cona, sul promontorio laziale, che Roberto Fico possiede in comproprietà con la sorella e nella quale risultava residente fino a qualche anno fa. Peraltro, mantenere la residenza al Circeo procurò anche qualche fastidio all’allora leader campano del Movimento 5 Stelle pronto a scendere in campo per la candidatura alle Politiche. Nel lontano 2012, in seno al meetup di Napoli, fu, infatti, sollevata più di una contestazione per l’inosservanza del requisito vincolante che imponeva di avere la residenza nella circoscrizione in cui si decideva di essere inserito in lista. 



















































«A San Felice – scriveva un po’ di tempo fa il quotidiano Latina Oggi, facendo riferimento a Fico e ricordando la vicenda dell’abitazione da sanare per gli abusi commessi in precedenza dal vecchio proprietario – come tanti ex “concittadini” ha dovuto fare i conti con la lunga burocrazia del Comune (una sanatoria arrivata ad agosto 2017 dopo 31 anni per irregolarità commesse dall’ex proprietario di casa)». Oggi è il quotidiano La Verità a riproporre la vicenda, esibendo anche la documentazione cartacea depositata presso il Comune di San Felice al Circeo. Il documento riporta la data dell’8 agosto 2017 e fa riferimento, in premessa, ad «opere abusivamente realizzate», in particolare ad un «cambio di destinazione d’uso da garage ad abitazione». 

E il Comune dl litorale pontino, nell’estate 2017, rilasciò il permesso di costruire in sanatoria completando un iter avviato negli anni ’80 del secolo scorso sulla base della legge sul condono edilizio del 1985. Una pratica avviata dal vecchio proprietario per sanare le modifiche strutturali e di destinazione apportate in difformità rispetto alla concessione della licenza rilasciata nel 1971. E che oggi torna alla ribalta in questo scorcio finale di campagna elettorale.

Ed è quanto poi confermato anche dall’ufficio stampa di Roberto Fico. – «In riferimento a quanto dichiarato dal senatore Rastrelli e pubblicato dal quotidiano La Verità si precisa, come già fatto circa dieci anni fa, che la richiesta di sanatoria non è stata fatta dal presidente Fico né dalla sua famiglia, bensì dal precedente proprietario della casa di San Felice Circeo negli anni ’80. È quindi semplicemente falso sostenere che il presidente Fico abbia richiesto un condono o una sanatoria».


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16 novembre 2025 ( modifica il 17 novembre 2025 | 00:02)