Nel pieno dell’estate NBA, mentre molti si concedono un po’ di tregua, LeBron James ha mostrato ancora una volta cosa significa essere un professionista fuori scala. Su Instagram, l’ennesima prova: sveglia all’alba e allenamenti alle 5 del mattino per Lebron James a 40 anni, preparazione silenziosa, campo e sudore. Una scelta non solo atletica ma filosofica. Ogni giorno comincia così: con un allenamento mentre il resto del mondo dorme. Perché per restare al vertice, anche a 40 anni, serve una mentalità che non si concede pause.
Gli allenamenti alle 5 del mattino di LeBron James a 40 anni: il suo metodo, tra corpo e mente
“Listen to the body… get sleep, get the right food in me and keep my mind sharp”. Un mantra. Non c’è una singola formula, ma una combinazione millimetrica. Ascolto del corpo, sonno regolare, nutrizione funzionale e stimoli costanti per la mente. L’allenamento non è solo fisico, ma anche cognitivo: un lavoro che inizia già dal risveglio e continua con ogni scelta della giornata. Mente sveglia, corpo vivo.
In palestra, LeBron lavora per la funzionalità, non per l’estetica. Sessioni brevi ma intense, pesi medi, tantissima attenzione al core e alla stabilità. Squat controllati, plank dinamici, esercizi in sospensione e resistenza elastica. L’obiettivo? Mantenere l’esplosività senza compromettere le articolazioni. Ogni gesto è mirato, ogni carico ha uno scopo preciso. A 40 anni, il suo corpo risponde ancora come quello di un venticinquenne.
LeBron James e il biohacking
Le cifre parlano chiaro: LeBron investe oltre 1,5 milioni di dollari all’anno in prevenzione, tecnologia e recupero. Dalle sedute in criocamera alle terapie con luce rossa, dalle camere iperbariche ai massaggi compressivi, ogni dettaglio è studiato per ridurre l’infiammazione e aumentare la longevità muscolare. A tutto questo si aggiunge una rigida igiene del sonno: 8–10 ore ogni notte, power nap inclusi, per garantire il recupero mentale e fisico completo.
Alimentazione e recupero: i segreti di LeBron a 40 anni
Il primo pasto della giornata spesso arriva dopo l’allenamento mattutino: un mix liquido di frutta verde, verdure e integratori per non appesantire l’organismo. Solo dopo il training vero e proprio arrivano le proteine – pollo, salmone, uova – e i carboidrati integrali, inseriti con precisione millimetrica. Nessuna moda, solo ciò che serve davvero. Nessun eccesso, nemmeno in vacanza.
LeBron sa bene che allenarsi significa anche saper rallentare. Dopo ogni seduta, segue un rituale preciso: vasche ghiacciate, letti a gravità zero, terapia miofasciale, integratori su misura. Il riposo non è un lusso, ma parte del lavoro. E ogni ora di inattività è pensata per portare il corpo esattamente dove serve. In uno stato di quiete attiva, pronto per il prossimo sforzo.
La forma di LeBron James non è solo frutto di genetica, ma di una dedizione totale che parte prima dell’alba e finisce solo dopo aver messo ogni dettaglio al suo posto. Allenarsi alle cinque del mattino, mangiare con intelligenza, recuperare con precisione e ascoltare ogni segnale del corpo: è questa la sua ricetta per continuare a dominare anche a 40 anni. Per lui non si tratta di “tenersi in forma”, ma di difendere una missione. E finché la testa regge, anche il corpo seguirà.
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