Adriano Panatta è la gioia fatta persona. Il trionfo di Sinner, l’alieno, lo ha fatto impazzire di felicità. Ma ancora più soddisfazione gli ha regalato la finale di ieri contro Alcaraz a Torino, un ultimo atto degno del torneo dei Maestri. L’ex fenomeno del tennis azzurro alla Domenica Sportiva non si è nascosto: “Sinner è stato incredibile. Lui è umano anche se certe volte sembra robotico, mi viene da fare un paragone con Haaland, il norvegese. È un cecchino. Ha vinto una partita stupenda che ha fatto vedere le due anime dei due giocatori più forti del mondo: Alcaraz è stato più estroso, più talentuoso e più estemporaneo ma Sinner è stato pragmatico e forte mentalmente. Tutti i punti più importanti del match li ha portati a casa Jannik. È stato un match andato avanti con grande equilibrio ma che alla fine ha vinto l’italiano, come (quasi) sempre. Ricordo che Sinner ha vinto le Atp Finals senza perdere né una partita e né un set, proprio come l’anno scorso. E siamo davanti ad un torneo dove si sfidano i migliori al mondo. È impressionante”, ha detto Panatta in collegamento da Torino.
La forza di Sinner è nella testa
“Sinner è un giocatore straordinario e ha nella testa la sua parte migliore – ha proseguito Panatta -. È un giocatore che entra in campo con le idee chiarissime su cosa deve fare e cosa no senza arrendersi mai. E poi tra l’altro ci riesce quasi sempre. A un certo punto le percentuali di servizio erano nettamente a favore di Alcaraz, eppure Jannik era sempre avanti nel punteggio. Questo vuol dire che lui riesce a sfruttare al meglio le armi che gli funzionano bene, nel caso della finale il gioco da foandocampo. Contro Alcaraz ha servito non benissimo e allora ha sfruttato meglio le sue qualità dal fondo. Lui stasera ha fatto una partita incredibile da fondocampo”.
Secondo alcuni Alcaraz sarebbe stato condizionato da un problema alla coscia accusato all’inizio del match: “No, non ha influito sul suo gioco, per niente. Lui si è mosso come si è mosso nei giorni scorsi. Io l’ho visto molto bene fisicamente, sia negli allunghi che nei recuperi. Credo proprio che l’infortunio non sia stato determinante”, il pensiero di Panatta.
La previsione di Panatta su Sinner
Adriano si lascia andare poi ad una previsione: “Si parla tanto di chi riuscirà a vincere di nuovo un Grande Slam e secondo me è molto più facile che possa vincerlo Sinner piuttosto che Alcaraz perché è più costante e solido del collega. Lui gioca bene su tutte le superfici. Hanno detto che la terra rossa era un problema per lui e poi quest’anno ha avuto tre match point contro Alcaraz a Parigi al Roland Garros. Io credo che può farlo, ne sono convinto, può vincere tutti e quattro gli Slam prima o poi”.
Ma ci sono ancora dei dettagli si quali Sinner può migliorare: “Non c’è dubbio, guardate nell’ultimo periodo quanto è migliorato al servizio… Lui deve fare dei passi avanti quando scende a rete e anche nel fisico per evitare gli infortuni che ogni tanto lo hanno accompagnato”.
L’attacco alla formula della Coppa Davis
Ultima chiosa su due aspetti che hanno stuzzicato l’attenzione di Panatta: “Parliamo della Coppa Davis che sta per cominciare a Bologna. È stato proprio Sinner ha dire che gli piacerebbe giocare una volta la vera Davis, ovvero il torneo vero che qualche anno fa l’ex calciatore Piqué ha letteralmente distrutto. Nella versione attuale è un torneo talmente inutile che ci sono defezioni ogni giorno da parte dei giocatori migliori. Perché non la rifanno facendola giocare ogni due, tre o quattro anni? Proprio come fosse un Mondiale di calcio. Questa è la mia proposta”. Poi una battuta sui numerosi “vamos” che i giocatori urlano sempre durante le partite: “È una cosa che non ho mai capito, ormnai è un intercalare. Non lo fanno solo gli spagnoli ma tutti i giocatori. Vamos qua, vamos là, ma ndo vamos?”.
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