Pietro Silva Orrego avrebbe compiuto 20 anni il prossimo 11 dicembre. Studente milanese, il 19enne è morto nel pomeriggio di domenica 16 novembre dopo essere stato ricoverato nel reparto di neurorianimazione dell’ospedale Niguarda di Milano, dopo il terribile incidente avvenuto in viale Fulvio Testi, all’alba di domenica 16 novembre.
Le indagini sul sinistro mortale in cui ha perso la vita il 19enne, figlio di un noto cardiologo, sono ancora in corso e gli agenti della polizia locale di Milano, guidati dal comandante Gianluca Mirabelli, stanno lavorando per accertare la dinamica dello scontro nel quale sono rimaste ferite altre tre persone.

L’amico senza patente che si è finto un soccorritore
L’incidente in viale Fulvio Testi è avvenuto all’alba di domenica, mentre i giovani tornavano da una serata in discoteca: il suv Mercedes G, preso a noleggio, su cui viaggiava Pietro Silva Orrego come passeggero si è schiantato con una Opel in viale Fulvio Testi, all’intersezione con viale Esperia. Poi la vettura ha preso fuoco. A bordo viaggiavano anche una ragazza milanese di 30 anni, in prognosi riservata al Policlinico e un 23enne accompagnato in codice giallo all’ospedale San Raffaele. Al volante del mezzo invece c’era un quarto giovane di vent’anni che non ha mai conseguito la patente, rimasto illeso.
Video: i primi soccorsi mentre scoppia l’incendio
Il ragazzo è stato trovato dai soccorritori tra le lamiere dei mezzi distrutti dall’impatto, sporco di sangue. Inizialmente ha finto di essere un passante che alla vista dello schianto è sceso da un tram di passaggio e si è premurato di prestare i primi soccorsi. Il ventenne invece sarebbe stato il conducente del veicolo coinvolto nell’incidente mortale ed è emerso che non avesse mai conseguito la patente.
L’altro conducente positivo al test della droga
Le telecamere della sorveglianza Atm hanno però confermato che il 20enne non era su quel tram: a riconoscere il giovane come il ragazzo che sarebbe stato al volante del suv è stato anche un medico dell’ospedale Niguarda che ha assistito al sinistro mentre era di passaggio ed è stato il primo a prestare i soccorsi sul luogo teatro dello schianto dove poi sono arrivati gli agenti della polizia locale, i mezzi di emergenza del 118 e i vigili del fuoco. Una scarpa del giovane è stata trovata anche all’interno del suv ribaltato: un possibile ulteriore conferma che il giovane era a bordo di quell’auto.
Sono apparse fin da subito meno gravi le condizioni del conducente della Opel, un uomo di 32 anni, di origini napoletane. L’uomo è risultato positivo ai pre-test sulle sostanze stupefacenti. Saranno gli accertamenti a stabilire quando la sostanza stupefacente sia stata assunta.
Il Mercedes preso a noleggio e le indagini
Le indagini degli agenti della polizia locale proseguono anche per far luce sulle fasi dello schianto e sulla velocità con cui i due mezzi procedevano. E, stando alle lamiere contorte rimaste sull’asfalto dopo l’impatto, i due mezzi non viaggiavano piano. Il Mercedes classe G Brabus risulta intestato a una società di noleggio di auto di lusso e anche per capire chi avesse noleggiato il veicolo sono in corso le verifiche.