Il piano dei test 2026 per la MotoGP è stringato: una giornata a Valencia, poi motori fermi fino al 29 gennaio per le tre giornate di Shakedown a Sepang seguite da altrettanti giorni di test ufficiali dal 3 al 5 febbraio. Poi 21 e 22 febbraio a Buriram.
Cosa ci aspettiamo di vedere in pista martedì? Cominciamo da Aprilia: grandi “novità mediatiche” diceva Rivola domenica a Sky, tante piccole innovazioni ha precisato poi Matteo Baiocco in DopoGP: “La riunione preparatoria venerdì sera, con la lista delle cose da provare, è finita tardissimo: abbiamo preparato tanti nuovi piccoli dettagli. Una cosa sola si vedrà bene da fuori, il resto è limatura dei particolari, tanto lavoro per migliorare il peso e anche le procedure di lavoro nel box. Il grosso arriverà a Sepang”.
Ducati. L’ing Bernardelle dice che “serve un brainstorming per capire cosa ha funzionato e cosa no nella stagione, e come configurare la versione 2026 della moto”. Secondo lui la configurazione dovrebbe essere unica per tutti i piloti, ufficiali e no. Considerando che questo semplificherebbe il lavoro (e che adesso lo squadrone è quello di Aprilia, Ducati deve correre ai ripari). Ci aspettiamo tanto lavoro sul materiale già disponibile, tanti confronti con modifiche di dettaglio, novità aerodinamiche.
KTM? La moto è cresciuta molto rispetto dallo scorso inverno e può puntare ai risultati soprattutto con un pilota delle qualità di Acosta. Ma il punto è: KTM potrà continuare a investire nello sviluppo, a spendere soldi in questa situazione finanziaria e societaria così particolare? Sorvegliata speciale per il martedì valenciano.
Honda: non abbiamo informazioni precise, ma la giornata sarà dedicata alle verifiche di tante novità di dettaglio. Certamente un gran lavoro per tutti i piloti, Marini e Mir in testa.
Infine Yamaha, con i fari puntati sul V4. La gara di Valencia è stata il canto del cigno per la M1 con il quattro in linea: con il difetto irrisolvibile della erogazione appuntita che mette alla frusta le gomme. Questo limite cronico della moto dovrà essere risolto dal V4. Vedremo martedì a che livello sarà. Bernardelle: “Mi aspetto una versione più evoluta di quella vista finora. Esprimerà il potenziale vero, anche per convincere in tempi rapidi Quartararo, che non può essere disponibile a fare centinaia e centinaia di km per capire il potenziale”.
Poi c’è la curiosità di vedere all’opera il campione del mondo SBK Toprak Razgatlioglu, all’esordio pubblico dopo un primo contatto. Il turco peraltro ha già 29 anni: certo, ha un gran controllo della moto in genere, ma saprà adattarsi a una MotoGP così complessa? Nel complesso, quello di Yamaha sarà il pacchetto più interessante da valutare martedì, dice Bernardelle: “Toprak non deve esagerare perché la MotoGP non perdona, dovrà partire adagio e poi impostare il dialogo con i tecnici dentro il box, la cosa più importante oggi in MotoGP”.
Nota a margine, rispondendo a uno spettatore di DopoGP: martedì non vedremo le gomme Pirelli, per loro ci sarà un fitto calendario di test specifici più avanti.