Le immagini girate in pellicola 16mm restituiscono l’anima del luogo e la forza evocativa del suono. Tra le mura maestose dell’Abbazia di San Galgano, il live diventa un racconto per occhi e orecchie, un dialogo tra l’eco delle chitarre e il silenzio della pietra. Lucio Corsi, con la sua band, si muove in uno spazio che sembra fuori dal tempo: un palcoscenico naturale che amplifica ogni vibrazione. “L’obiettivo non è la precisione, ma il sentimento”, racconta l’artista nel comunicato che accompagna l’uscita. “Dove le spie fischiano, dove le voci sono rotte e tremano come le luci dei lampioni”.