Il circolo di Monza ospiterà la gara femminile nel 2026 e quella maschile nel 2028. Sabato il ricordo del presidente degli Anni Cinquanta e Sessanta, che tra spedizioni polari e visione del futuro, cambiò il golf italiano

Passato, presente, futuro. Un Parco Reale, quello di Monza (il più grande al mondo interamente cintato), e un club immerso nei suoi boschi che nel 2028 festeggerà i cento anni. Pochi circoli hanno tanto da raccontare quanto il Golf Club Milano, che nella sua bella storia è riuscito a riunire persone, idee e fatti di straordinaria qualità. Tra i fondatori, uno dei padri dell’industria italiana quale è stato Giorgio Enrico Falck e il Senatore Giuseppe Bevione, considerato l’iniziatore del movimento golfistico italiano; e poi la svolta negli anni Cinquanta con Gianni Albertini, una personalità in campo e fuori. Presidente del circolo dal 1956 per quattordici anni, lo fu a seguire della Federazione, ma intanto realizzò l’imponente club house firmata da Luigi Vietti e regalò al campo nove buche nuove. Quello che fece da ragazzo, invece, prima del golf, fu un’impresa memorabile. Membro della spedizione di Umberto Nobile e del dirigibile Italia al Polo Nord nel 1928, fu tra i pochi a salvarsi dopo lo schianto sul pack perché rimasto sulla nave, la Città di Milano. Ma i compagni non si lasciano indietro e un anno dopo Albertini sarà a capo di una spedizione di soccorso, impegnata anche nella ricerca scientifica. Gli uomini non vennero recuperati, ma il suo nome sarà per sempre legato ad un fiordo. La nave appoggio della spedizione si chiamava Città di Milano, proprio come una storica gara del circolo. Oggi c’è il desiderio di fare tesoro della sua storia e quello di esprimere novità e modernità, con lo stile di sempre. Un progetto che vede il circolo muoversi insieme a Regione Lombardia e al territorio della città di Monza. «Forti del rinnovo a dieci anni della convenzione con il Consorzio della Villa Reale e del Parco di Monza, abbiamo impostato una strategia di lungo periodo con il Comune e con la Regione, investendo molto sull’aspetto agonistico», ha detto Guido Camera, presidente del Golf Milano. In calendario torna il Gran Premio Città di Milano (gara di selezione degli atleti delle squadre nazionali femminile e maschile); si giocheranno l’Open d’Italia femminile nel settembre 2026 e quello maschile nel 2028, dopo le tre edizioni ben riuscite (dal 2015 al 2017), con Francesco Molinari vincitore nel 2016. Fu proprio Gianni Albertini a portare il torneo a Milano per la prima volta nel 1951. «È importante valorizzare questo sport bellissimo che è così popolare all’estero, coinvolgendo anche qui, con queste iniziative, una più ampia platea di persone», ha detto il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana (da anni appassionato di questo sport) durante la conferenza stampa di lunedì 17 novembre a Palazzo Lombardia. Era presente Federica Picchi, sottosegretario alla Presidenza con delega a Sport e Giovani che ha sottolineato: «Sosteniamo con convinzione iniziative che valorizzano la memoria di personalità che hanno saputo costruire progettualità solide, radicate nei territori e capaci di generare opportunità sportive e culturali per molte generazioni. Albertini ha interpretato lo sport come impegno, disciplina, responsabilità. Valori che oggi più che mai rappresentano una guida per le realtà sportive lombarde e per i tanti giovani che si avvicinano al golf». Da parte sua, Guido Camera ha fatto riferimento ai valori tradizionali che Albertini ha interpretato al meglio e che oggi muovono le azioni del Golf Milano, ovvero «resilienza, correttezza, rispetto dell’ambiente, inclusione e tutela della salute». E sabato prossimo, 22 novembre, tutta la giornata sarà dedicata al ricordo di Gianni Albertini con una tavola rotonda a cui interverrà anche il presidente della Federgolf Cristiano Cerchiai.