di
Massimiliano Jattoni Dall’Asén
Dopo gli oltre 5 milioni vinti dalle Atp Finals, il patrimonio del tennista azzurro e la struttura societaria monegasca crescono ancora
A Torino, mentre il Pala Alpitour salutava l’ennesima impresa di Jannik Sinner, c’era un’altra storia – meno visibile, ma altrettanto rilevante – che continuava a crescere. È quella della «Sinner Spa», come ormai viene definita la rete societaria e patrimoniale che ruota attorno al campione altoatesino. Un ecosistema che, alla luce della vittoria alle Atp Finals, assume proporzioni quasi sorprendenti. A 24 anni, Sinner non è più solo un campione: è un’azienda, un marchio, un centro di investimenti che continua a crescere – e che, dopo Torino, vale ancora un po’ di più.
Il colpo da 5 milioni alle Finals
Il trionfo da imbattuto alle Atp Finals non ha solo consolidato la sua stagione perfetta, ma ha portato anche un assegno da 5,07 milioni di dollari, pari a circa 4,41 milioni di euro. È il montepremi più alto mai incassato da un tennista in una singola settimana, risultato di un torneo dominato dall’inizio alla fine. Alcaraz si è fermato a meno della metà. E quei 500 punti Atp conquistati in finale hanno ridotto a 550 il distacco dallo spagnolo nella corsa al ranking.
Un tassello che va ad aggiungersi a un 2025 semplicemente mostruoso: solo quest’anno Sinner ha superato i 20 milioni di dollari in premi, con tappe come il trionfo a Wimbledon (4,028 milioni), la finale degli US Open (2,5 milioni), il titolo a Pechino, Parigi-Bercy e il ricchissimo Six Kings Slam, dove ha incassato 6 milioni da solo, anche se il torneo dei re sauditi è soltanto un’esibizione e non porta punti per le classifiche ufficiali.
La soglia dei 50 milioni di dollari (oltre 43 milioni di euro) in carriera è stata superata già con Vienna; ora Sinner corre verso un territorio mai esplorato da un tennista italiano.
Dentro la «macchina» Foxera: investimenti, mutui e operazioni riservate
La parte più interessante, però, riguarda la parte più nascosta: gli investimenti immobiliari e societari, ricostruiti attraverso atti notarili, documenti societari e passaggi che – come ha scritto Mario Gerevini – raccontano un sistema sofisticato, modernissimo, molto più complesso di quanto possa sembrare dall’esterno.
Il doppio colpo in Corso Venezia (oltre 6,5 milioni)
Nel 2023 Sinner ha acquistato due immobili in Corso Venezia, nel cuore della Milano elegante, dentro la storica Casa Barelli. Due spazi ad uso ufficio da 403 e 289 metri quadrati, pagati complessivamente oltre 6,5 milioni di euro, con una media vicina ai 10 mila euro al metro quadro.
A venderli è stata la famiglia Buziol-Dametto, ex proprietaria di Replay. Ma a colpire non è solo l’investimento, ma la struttura dell’operazione:
* 2,9 milioni sono arrivati da Montecarlo come finanziamento soci infruttifero.
* 4 milioni sono stati presi a mutuo nel 2023, al 5% di tasso – condizioni di mercato, nessun trattamento di favore.
* A concedere il prestito non è stata Intesa Sanpaolo, sponsor storico, ma CheBanca!, oggi assorbita nell’orbita di Monte dei Paschi.
Il tutto è passato attraverso la Foxera Re Com sas, società italiana che fa capo, tramite Montecarlo, a Jannik e che dall’autunno è stata trasformata in una srl con oggetto sociale ampliato: non più solo immobili, ma una possibile holding di partecipazioni.
La perizia firmata Dietmar Huber (Hager & Partners) valuta gli asset milanesi a 6,6 milioni al 31 maggio e certifica una perdita d’esercizio di 147mila euro (454mila cumulata).
È il primo vero spaccato contabile dell’impero societario del tennista.
Monaco, il quartier generale
Monaco resta il cuore pulsante dell’impero Sinner: qui ha sede Foxera Re Monaco, che controlla le società italiane, e soprattutto Wooly Lemon, la struttura che gestisce diritti d’immagine e attività commerciali del campione.
È nel Principato che Sinner vive e si allena. Ed è da qui che transitano gli oltre 30 milioni l’anno stimati di introiti da sponsor.
Le dimissioni di Giuseppe Gianni
Recentemente si è anche registrata una mossa inattesa: le dimissioni del fiduciario Giuseppe Gianni, come spiegato da Corriere.it nell’articolo di Mario Gerevini, figura chiave nella gestione monegasca, senza spiegazioni ufficiali né sostituti annunciati. Un passaggio che apre più interrogativi che certezze. Perché proprio ora, mentre la struttura societaria di Sinner si espande, cambia pelle e rafforza il suo legame con l’Italia? E soprattutto: che forma prenderà la governance del suo patrimonio nei prossimi anni, tra mutui milionari, holding in evoluzione e una macchina commerciale che continua a crescere?
Nuova app L’Economia. News, approfondimenti e l’assistente virtuale al tuo servizio.
SCARICA L’ APP

Iscriviti alle newsletter de L’Economia. Analisi e commenti sui principali avvenimenti economici a cura delle firme del Corriere.
17 novembre 2025
© RIPRODUZIONE RISERVATA
