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La Russia avrebbe bombardato alcune zone dentro il proprio confine. A rivelare il vero artefice di quello che sembrava essere un pesante attacco dell’Ucraina nella regione russa di Belgorod, devastata da incendi ed esplosioni che avrebbero contato anche dei feriti, è l’intercettazione telefonica di una residente locale recuperata dall’intelligence militare ucraina. Ecco cosa ha riportato la donna.
APPROFONDIMENTI
Cosa ha raccontato
La chiamata intercettata è stata fatta dalla zona di Graivoron, vicino al confine con l’Ucraina.
Una donna racconta a un uomo, identificato come Seryozha, che una serie di incendi hanno devastato l’area civile nella giornata precedente. Secondo quanto riferisce, sarebbero 12 (o più) le persone ferite e diversi i veicoli andati a fuoco, distrutti durante un attacco con droni a un parcheggio. «Seryozha, solo ieri a Graivoron sono rimaste ferite 12 persone», esordisce la donna nell’audio.L’intercettazione
«Hanno bruciato due minibus – utilizza il termine marshrutka, servizio privato di taxi collettivo svolto da piccoli bus su percorso fisso, molto comune nei Paesi dell’Est – Otto auto sono andate a fuoco: un intero parcheggio. Quattro droni sono volati sul parcheggio… le auto sono andate a fuoco, è scoppiato un incendio. Hanno colpito i minibus: tra le 14 e le 18 persone sono rimaste ferite».
«Riesci a immaginarlo? È fottutamente folle»
La donna, però, rivela qualcosa di ancor più interessante. Afferma, con totale sicurezza, che la responsabilità di quell’attacco durato 11 giorni sarebbe dell’aeronautica militare russa. «Per 11 giorni, i bombardieri russi hanno sganciato 8 bombe – 8 bombe – sul territorio della regione di Belgorod. Riesci a immaginarlo? È fottutamente folle», si sente nell’intercettazione.
Un errore lungo la traiettoria di volo?
Secondo la donna, l’autogol del Cremlino sarebbe soltanto frutto di un errore. Secondo lei gli aerei russi avrebbero ripetutamente perso il controllo delle proprie bombe teleguidate, che sono poi cadute su aree civili all’interno della Russia. Se così fosse, sarebbe la dimostrazione più palese di un’instabilità tecnica delle armi di Mosca, così piene di errori nella costruzione o nella navigazione da arrivare a colpire la stessa popolazione che racconta di voler proteggere. Belgorod, d’altronde, si trova proprio sulle traittorie di molti attacchi aerei diretti all’Ucraina orientale. Eppure, resta dubbio che si possa trattare di una becera attività di propaganda anti-Ucraina, per esacerbare il popolo nemico invaso agli occhi della popolazione russa.
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