Amy Berg racconta la vita troppo breve e la musica straordinaria di Jeff Buckley, quello che prima di morire ci ha regalato un capolavoro come “Grace”. Guarda il trailer di It’s Never Over, Jeff Buckley.

Sempre per la serie “gli anni Novanta non finiranno mai”, la cronaca cinematografica contemporanea ci dona oggi la possibilità di parlare di una vera icona di quegli anni, anni in cui non si diceva “iconico” di tutto e a sproposito: Jeff Buckley.

Figlio d’arte – il padre era un gigante come Tim Buckley, la mamma una violoncellista di nome Mary Guilbert – nel bel mezzo dell’uragano grunge, e per la precisione nel 1994, Jeff Buckey pubblicò un album divenuto istantaneamente un grande classico, e che col grunge non c’entrava proprio niente, sebbene sia velato anche lui da una malinconia, una rabbia e da un pessimismo che in qualche modo è comune a quelli delle band di Seattle e dintorni.

Il disco, l’unico album in studio pubblicato prima della sua morte, è Grace, un capolavoro struggente nel quale Jeff, musicista raffinato e curioso, che ha attinto dal rock classico, dall’indie, dal blues, dai crooner e dal jazz, e che era dotato di una voce incredibile e angelica, ha espresso tutto sé stesso. Un disco di fronte al quale chiunque fosse appassionato di musica ha dovuto prestare attenzione e levarsi il cappello: e se non vi fidate di me, sappiate che gente come Jimmy Page, Robert Plant, David Bowie e Bob Dylan è d’accordo con me.

La sera del 29 maggio 1997, quando aveva appena trent’anni, Jeff Buckley è morto risucchiato da un gorgo del Wolf River, l’affluente del Mississippi nel quale aveva improvvisamente deciso di fare il bagno, facendo fermare l’auto sulla quale viaggiava. Aveva da poco iniziato a lavorare a un secondo album, Sketches for My Sweetheart the Drunk, che verrà pubblicato postumo e incompiuto assieme a altri dischi dal vivo o che mettono assieme varie registrazioni effettuate da Buckley prima di morire. Nessuno dei quali, però, ha inevitabilmente la compiutezza e il livello di Grace.

Tutto questo solo per dire che qui di seguito trovate il trailer ufficiale di It’s Never Over, Jeff Buckley, documentario diretto e prodotto da una specialista come Amy Berg (autrice di doc come Deliver Us from Evil, sugli scandali sessuali nella Chiesa Cattolica e candidato all’Oscar, o come Janis: Little Girl Blue, dedicato a Janis Joplin). Presentato in prima mondiale al Sundance, e poi nel programma della Festa del Cinema di Roma, il film debutterà il 4 dicembre su HBO negli USA, ed è facile prevedere che possa arrivare in Italia, su Sky, a stretto giro.

Più in basso ancora, sotto il trailer, vi facilito l’ascolto di Grace.