Forlì ha un problema Allen. Problema di rendimento, non fisico o comportamentale. Kadeem da quattro partite non sta giocando come nelle sue prime. Forse è un semplice calo di rendimento dovuto alla necessità di ritrovare una continuità di prestazioni dopo quasi un anno di lontananza dai campi. Infatti Allen si procurò la rottura del tendine d’Achille a Latina nell’ultima giornata della fase a orologio della stagione 23/24: era domenica 21 aprile. Undici mesi più tardi, il 21 marzo 2025, venne ingaggiato da Pistoia in A per le ultime partite della stagione. Poi il 17 giugno l’annuncio del ritorno all’Unieuro.
In questa situazione sarebbe comprensibile se ci fosse ancora qualche timore, benché inconscio, e che il suo fisico debba riabituarsi ancora completamente ai ritmi del campionato. Se però di questa flessione parla anche l’allenatore, significa che la questione pare piuttosto seria: “Kadeem non ha problemi fisici anche se non so quanto sia ancora condizionato dall’infortunio – ha detto Martino dopo la sconfitta di domenica in casa contro Verona –. Anche se ha giocato una prima fase di stagione a 16 punti di media”. In realtà addirittura 17. “Ora è meno performante e noi, col primo terminale che fatica, lo siamo di conseguenza. Dobbiamo supportarlo e avere fiducia: in questo momento va aiutato e aspettato perché conosciamo le sue qualità”.
In questo campionato Allen si sta tenendo sui 13.6 punti e 3.3 rimbalzi di media in 26’ tirando con il 47% da due, con il 39% da tre e con il 71% dalla lunetta. Ma, a parte la classifica di squadra delle stoppate con 0.8 ad uscita, non c’è una voce statistica che lo veda primeggiare, e per un primo terminale questo non è un dato confortante.
Se nelle prime sette gare di stagione le cifre del numero 0 biancorosso ci avevano mostrato un certo tipo di giocatore, quanto (non) prodotto nelle ultime quattro esibizioni ce ne sta mostrando un altro. Kadeem, giocatore ex Nba (New York Knicks e Boston Celtics) che non ha mai lesinato impegno, dalla prima alla 7ª giornata ha prodotto 17.4 punti, 2.8 rimbalzi, 1.7 assist e 1.4 recuperi di media in poco più di 27 minuti tirando con il 54% da due, con il 46% da tre e con il 70.5% dalla lunetta. Dopo lo stop alla 7ª giornata (a Brindisi) la sua produzione è cambiata radicalmente: nello specifico 7 punti, 4 rimbalzi, 2 perse e 1.5 assist di media in 24’ tirando con il 26% da due, il 37.5% da tre e il 71.4% dalla lunetta.
Contro Verona, Martino ha avuto fiducia visto che lo ha tenuto in campo 29’37’’: secondo suo massimo utilizzo stagionale. Sarà che gli arbitri non lo tutelano a sufficienza, ma nelle ultime due partite non è mai andato in lunetta. La speranza è che stia solo attraversando un periodo ‘no’ e che finisca presto. Perché contro squadre di media-bassa classifica si può rimediare, ma contro big come Livorno e Verona (le ultime due sconfitte) o Fortitudo e Pesaro (prossime avversarie domenica 23 e mercoledì 26). diventa troppo complicato.