Upsilon Gallery, galleria d’arte di fama internazionale, apre anche a Milano in via Gastone Pisoni 2 (Quadrilatero della moda). È la prima sede in Italia e in Europa continentale. Si aggiunge a quella di New York, nell’Upper Easr Side, allo spazio espositivo di Londra nel quartiere Mayafair e a all’ufficio operativo a Miami.
Polo di eccellenza
Upsilon Gallery è stata fondata nel 2016 a New York dal mercante d’arte tedesco-argentino Marcelo Zimmler. Nel tempo si è affermata come polo di eccellenza per l’arte contemporanea e del dopoguerra.
La sede nel Quadrilatero
La nuova sede a pochi passi da Via Montenapoleone si presenta come uno spazio espositivo di circa 200mq, articolato in tre “sotto-gallerie” collegate da un ampio corridoio: due frontali e uno sul retro. I soffitti sono alti oltre quattro metri: lo spazio può perciò accogliere opere e installazioni di grandi dimensioni. Il design è pensato come un omaggio a Milano: dalla pavimentazione in Ceppo di Gré, materiale utilizzato in edifici simbolo come il Municipio, al marmo e altre pietre naturali che rappresentano da sempre elementi centrali dell’architettura milanese (e sono presenti, fra l’altro, anche al Duomo). Lo spazio in via Pisoni sarà aperto al pubblico dal martedì al sabato, dalle 11:00 alle 19:00, e il lunedì sarà su appuntamento.
La sede di Upsilon Gallery appena aperta in via PisoniLa mostra di Osvaldo Mariscotti
In occasione dell’inaugurazione è stata allestita una mostra personale di Osvaldo Mariscotti, artista dalla carriera pluridecennale e figura centrale di Upsilon Gallery, fin dalla prima esposizione che ha inaugurato la sede di New York. A Milano verranno esposte 4 opere della collezione “The Valley”, in linea di continuità con le sedi di New York e Londra, dove saranno ospitati dipinti della stessa collezione. Un lavoro che rimanda ai primi anni di Mariscotti come paesaggista con uno stile astratto e geometrico, fedele alla sua forma poetica. Ad affiancare i 12 dipinti anche opere più recenti. In occasione delle esposizioni verrà anche pubblicato un catalogo monografico bilingue (inglese e italiano), curato dai critici americani David Ebony e Alex Grimley.