L’ex primo ministro del Paese asiatico, 78 anni, attualmente esule in India, è stata condannata alla pena capitale da un tribunale di Dacca con l’accusa di aver ordinato la violenta repressione delle proteste dell’estate 2024, in cui persero la vita oltre 1.500 persone. Stessa sentenza anche per l’allora ministro degli Interni

Stefano Leszczynski – Città del Vaticano

La sentenza che condanna l’ex-premier alla pena capitale è arrivata al termine di un processo durato cinque mesi. Secondo il giudice Golam Mortuza Mozumder, Hasina è colpevole di crimini contro l’umanità, in particolare per aver istigato e ordinato omicidi durante le manifestazioni antigovernative dello scorso anno. Le proteste del 2024 causarono almeno 1.500 morti, per la maggior parte civili, secondo i dati delle Nazioni Unite.

Hasina: “Sentenza politica”

In un comunicato diffuso dal suo esilio indiano, Sheikh Hasina ha denunciato il procedimento come una farsa giudiziaria: “il verdetto era scritto in anticipo”, ha dichiarato, aggiungendo di essere pronta a difendersi “davanti a un tribunale veramente imparziale”. L’ex premier ha contestato anche le registrazioni presentate dall’accusa, secondo cui avrebbe autorizzato l’uso di armi letali contro i manifestanti.

Un Paese in tensione verso le elezioni

Il Bangladesh è attraversato da un clima estremamente teso in vista delle elezioni legislative previste tra tre mesi. La polizia di Dacca è stata mobilitata in forze e ha rafforzato i controlli nella capitale per prevenire disordini dopo l’annuncio del verdetto. Hasina ha attaccato anche l’attuale governo provvisorio guidato dal premio Nobel per la pace Muhammad Yunus, accusandolo di voler trasformare la Lega Awami, suo partito, in un capro espiatorio e di averne impedito la partecipazione alle prossime elezioni.

Condanne anche per ex ministri e funzionari

Il tribunale ha condannato a morte anche l’ex ministro dell’Interno Asaduzzaman Khan Kamal, attualmente latitante. L’ex capo della polizia, Chowdhury Abdullah Al Mamun, che ha ammesso le proprie responsabilità, è stato invece condannato a cinque anni di carcere.

Una lunga scia di accuse

Oltre al processo concluso oggi, Hasina deve affrontare decine di altre denunce per omicidi, sequestri e sparizioni forzate di oppositori politici. Una recente commissione d’inchiesta ha stimato in oltre 250 le persone scomparse per ordine del suo governo. L’ex premier, latitante in India, continua a negare ogni responsabilità.