Un duplice ritrovamento sconvolge la comunità di Innsbruck, nel Tirolo austriaco. In un appartamento della città sono stati rinvenuti i corpi senza vita di una donna di 34 anni e della sua bambina di 10 anni, delle quali non si avevano più notizie dall’estate del 2024.
Mamma e figlioletta scomparse
Come riferito dai quotidiani locali, la polizia austriaca indagava da mesi, sotto la direzione della procura di Innsbruck, sulla madre e la figlioletta scomparse: secondo gli investigatori potrebbe trattarsi di un duplice omicidio. I due uomini sospettati del delitto, un austriaco di 55 anni e suo fratello 53enne, erano già stati arrestati lo scorso giugno e da allora sono detenuti rispettivamente nelle carceri di Innsbruck e Salisburgo. Il direttore della polizia Helmut Tomac, il capo dell’Ufficio di polizia criminale del Tirolo, Katja Tersch e il portavoce della procura Hansjörg Mayr, hanno fornito ulteriori informazioni durante una conferenza stampa avvenuta nella mattina di oggi, martedì 18 novembre.
I cadaveri nel congelatore
La svolta nelle indagini è arrivata venerdì 14 novembre, quando gli inquirenti, dopo mesi di lavoro, sono riusciti a trovare i corpi delle due persone scomparse: “Dopo indagini approfondite abbiamo rinvenuto i cadaveri della donna siriana e di sua figlia in un appartamento a Innsbruck: i loro corpi erano nascosti dentro un grande congelatore, nella parte remota di un ripostiglio, dietro un tramezzo di cartongesso”. A denunciare la scomparsa della donna era stato il cugino, a fine giugno 2024. Secondo il direttore della polizia Tomac la donna avrebbe deciso di lasciare il lavoro per intraprendere un lungo viaggio in Turchia. Tuttavia, dopo la partenza, i familiari della donna non hanno avuto più contatti con lei e sui suoi conti non risultavano transazioni.
Come ricostruito dagli inquirenti, la donna e la figlia hanno soggiornato a Düsseldorf dal 13 al 20 luglio, e da lì sarebbero state prelevate da uno dei due sospettati, il 55enne, che ha portato entrambe nel suo appartamento a Innsbruck. L’ultimo contatto telefonico tra la donna e la famiglia risale al 21 luglio dello scorso anno. Poi un lungo silenzio, fino alla terribile scoperta dello scorso 14 novembre. Uno dei due fratelli arrestati era collega di lavoro della donna e aveva avuto una relazione con lei. I sospetti si erano concentrati su di lui anche in seguito a movimenti sul suo conto corrente ritenuti non usuali e a comportamenti definiti strani. I due indagati hanno ammesso l’occultamento delle salme, ma negano l’omicidio, parlando di “un incidente”. L’esatta causa di morte, per il momento, non è stata stabilita a causa delle condizioni dei due cadaveri.
Il caso resta quindi aperto, mentre gli investigatori continuano a lavorare per chiarire cosa sia realmente accaduto alla donna e alla figlia, in attesa che emergano nuovi elementi in grado di definire le responsabilità e la dinamica dei fatti.