Come può un gioco di corse il cui sistema di controllo si limita a due soli input essere un titolo accessibile a chiunque e allo stesso tempo un’esperienza stratificata e incredibilmente divertente? Semplice: basta che in cabina di regia ci sia un maestro indiscusso dello sviluppo videoludico moderno come Masahiro Sakurai e il suo team, Sora ltd. Di recente questo talentuoso collettivo nipponico si è imbarcato in un’altra missione apparentemente tortuosa: sfruttare la potenza della neonata console ibrida del colosso di Kyoto per riportare alla luce il racer arcade dedicato a Kirby apparso su GameCube.

Kirby Air Riders, dunque, si configura come un erede spirituale dello (sfortunato) Air Ride uscito sul cubo della Grande N, un progetto che ne mutua gran parte delle ispirazioni strutturali e concettuali e le innesta in una formula rinfrescata. Non fate l’errore di pensare ad Air Riders come ‘il secondo gioco di corse esclusivo’ che approda nella ludoteca di Switch 2 nei primi sei mesi di vita della console perché l’ultima fatica di Sakurai è una creatura profondamente differente sotto ogni aspetto, al punto da essere incasellata in un genere a sé stante, ovvero quello dei ‘Vehicle Action Game’.

La potenza è nulla senza il controllo

Sebbene il meccanismo ludico di Kirby Air Riders possa ricordare quello di moltissimi altri titoli di corse arcade che hanno popolato le librerie di svariate generazioni di console, Sora ltd ha deciso di intraprendere un cammino molto personale, a partire dal layout dei comandi fino ad arrivare alla definizione del piano dell’offerta.

Laddove la stragrande maggioranza degli altri esponenti del genere (e dell’industria in generale) tendono a infarcire i propri prodotti di complesse logiche di interazione, Air Riders sceglie una via alternativa, spogliando l’apparato di controllo di qualunque orpello e sovrastruttura con l’obiettivo di delineare un sistema in cui il giocatore, oltre a governare i movimenti dei veicoli tramite lo stick analogico, sarà chiamato a destreggiarsi tra soli due pulsanti: quello dedicato alle azioni speciali di ciascuno dei Riders e quello adibito all’iniezione del Turbo. Tutto qui. L’accelerazione, del resto, viene amministrata in maniera automatica dalla macchina con performance che variano in base ai parametri del mezzo prescelto mentre le frenate e le dinamiche di derapata sono legate a doppio filo alla gestione del turbocompressore in accordo a un principio di gameplay che illustreremo tra poco.Tuttavia, a dispetto di uno schema operativo all’apparenza tanto lineare e limitato, Kirby Air Riders mette sul piatto una vasta gamma di piccole meccaniche che lavorano in concerto per aggiungere un sorprendente grado di complessità all’equazione ludica.

Si va dalle serrate battaglie con gli avversari in gara (centro nevralgico della struttura ludica) al bilanciamento del baricentro del veicolo in planata per assicurarsi un atterraggio morbido e il relativo boost di accelerazione, passando per tante altre interazioni dipendenti dalla specifica conformazione dei singoli tracciati. Insomma, c’è davvero molto di più sotto la scocca di quanto fosse lecito aspettarsi. Sora ltd ha ben pensato poi di includere all’interno del pacchetto una ben organizzata modalità tutorial, opportunamente etichettata con l’appellativo di ‘Scuola Guida’, suddivisa in lezioni di difficoltà crescente che consente di entrare rapidamente in confidenza tanto con i fondamenti di gameplay più avanzati (come le Abilità di Copia, gli Scontri Veicolari e l’uso della Scia) quanto con quelle più basilari come la sterzata e l’uso del Turbo.

Quest’ultimo ricopre un ruolo di particolare rilevanza in Kirby Air Riders, dal momento che premendo un singolo tasto sarà possibile sia rallentare brevemente l’avanzata del veicolo sia caricare la sovralimentazione per poi esibirsi in una proiezione in avanti. Ciò significa che occorrerà imparare in fretta a dosare la pressione su questo comando per sfruttare al massimo il breve frangente di frenata senza concedere troppo vantaggio agli altri corridori ma anche per imboccare le curve con la traiettoria ottimale.

In maniera analoga a quanto visto nelle ultime iterazioni del ‘fratello maggiore’ Mario Kart, anche Kirby Air Riders include una lunga lista di mezzi di locomozione, tutti piuttosto stravaganti sotto il profilo del design e tutti esplicitamente pensati per rispondere alle esigenze di determinate categorie di piloti.

Al di là della Stella Warp standard che costituisce la proverbiale scelta ‘tuttofare’ senza particolari pregi o difetti per i neofiti, esistono varianti ben più specializzate che sacrificano parte della forza propulsiva per garantire una maggiore manovrabilità; altri che rinunciano alla robustezza per ottenere prestazioni migliorate in planata o altri ancora che, addirittura, introducono modifiche al già citato sistema di Turbo. C’è davvero l’imbarazzo della scelta e, al netto di qualche piccolo squilibrio sotto il punto di vista del bilanciamento (durante i nostri test alcuni dei veicoli ci sono sembrati parecchio più efficienti di altri), ci sembra doveroso promuovere lo sforzo di Sakurai nel delineare un parco mezzi ben più corposo di quello del diretto predecessore. Sempre con il medesimo tasto che permette di frenare e scatenare la potenza dei motori, Kirby Air Riders consente ai giocatori di utilizzare uno degli elementi cardine della mitologia della tenera palla rosa: l’assorbimento. Tutti i protagonisti, infatti, possono risucchiare gli NPC che sfrecciano in pista per ottenerne i poteri speciali da utilizzare come armi per avere ragione dei concorrenti: si spazia dai rapidi proiettili stella utili a bersagliare i piloti davanti a noi all’immancabile spada perfetta per gli attacchi corpo a corpo fino ad arrivare a soluzioni più ‘esotiche’ come la tempesta di pugni. Va detto che la presenza di tanti personaggi a schermo (che sostituiscono di fatto le scatole statiche dei powerup di Mario Kart, tanto per darvi un’idea), oltre ai nostri diretti avversari, può risultare confusionaria al punto da rendere difficile la lettura delle gare, specie considerando il ritmo elevatissimo delle corse.

C’è, poi, anche un’altra importante tecnica da assimilare sin dalle prime battute, ovvero quella del cosiddetto Colpo Rotante. Scuotendo brevemente lo stick sinistro è possibile innescare una poderosa rotazione circolare del mezzo che stiamo cavalcando, tramite cui possiamo lanciarci addosso ai nemici infliggendogli danni in base alla potenza d’attacco del nostro veicolo.

Questa meccanica, oltre ad avere il potenziale di distruggere letteralmente le macchine avversarie rimuovendole per qualche secondo dalla competizione, consente di accumulare velocità, specie se si riescono ad abbattere più bersagli in un solo colpo. Va da sé che sarà di vitale importanza comprendere i tempismi e valutare correttamente le distanze per ottenere il massimo risultato dalle collisioni e ricevere i tanto agognati bonus di slancio, essenziali per trionfare nei match più serrati.

Infine, come dicevamo, c’è un secondo pulsante dedicato alle Mosse Speciali dei vari piloti inclusi nel pacchetto, impiegabili solo dopo aver riempito l’apposito indicatore ma il cui utilizzo può davvero fare da discriminante tra vittoria e sconfitta. Queste skill, uniche per ciascuno dei membri del roster, sono indubbiamente le armi più potenti del loro arsenale. Anche in questo caso, alcune delle Mosse Speciali ci sono sembrate sensibilmente più potenti rispetto ad altre e richiederanno qualche patch di bilanciamento mirata per garantire un ecosistema di gioco equo in ambito competitivo ma, in linea di massima, risultano tutte piacevoli da usare e talvolta genuinamente esilaranti.

Tutto sommato è un sistema di gioco che funziona oltre ogni ragionevole previsione, scalabile in ogni sua parte (proprio come nel caso di Smash Bros Ultimate si possono stabilire le regole, gli aiuti e il formato di ciascuna gara), capace di divertire e soprattutto entusiasmante, soprattutto se giocato in compagnia di amici in split screen. Segnaliamo che, almeno sulla carta, il gioco dovrebbe garantire l’accesso anche la funzione GameShare nativa di Nintendo Switch 2 ma non abbiamo ancora avuto modo di provarla nel nostro periodo di test.

Quattro giochi in uno

L’ultima fatica di Sora ltd. include ben quattro modalità di gioco profondamente diverse tra loro, ciascuna a modo suo capace di garantire decine e decine di ore di puro divertimento. La prima, quella che dà il nome al progetto, è la modalità Air Ride che mette in pista fino a 6 Rider in gare scavezza collo con la tradizionale prospettiva in terza persona.

Si tratta della più classica delle interpretazioni di Kirby Air Riders che consente di confrontarsi con la CPU o con altri giocatori su una serie di tracciati inediti (alcuni sbloccabili solo soddisfacendo determinate condizioni) dalle ispirazioni più disparate. Ci sono anche alcuni scenari provenienti dal capitolo precedente e rimaneggiati per adattarsi al gameplay di questo sequel spirituale, magari meno articolati e sofisticati dei nuovi ma ugualmente suggestivi da affrontare. C’è da dire che la cura riposta nella creazione delle nuove piste non ci è sembrata uniforme poiché alcune di esse appaiono immediatamente più intricate e stimolanti delle altre ma, fatte le debite proporzioni, non abbiamo ravvisato criticità particolarmente marcate. Certo, l’eccellenza nel level design raggiunta da alcuni dei più riusciti episodi di Mario Kart è ben lontana ma, tutto considerato, quello del team di Sakurai è un lavoro che può essere comunque promosso senza troppe riserve. La seconda delle modalità disponibili è ovviamente la ritornante Top Ride, già vista nell’edizione uscita su GameCube nell’ormai lontano 2004, che semplifica le dinamiche di gioco rimuovendo molte delle sfaccettature del sistema e modifica la prospettiva della telecamera impostandola con visuale dall’alto. Al contrario di quanto accadeva nel predecessore, però, in Air Riders la selezione dei personaggi (e dei veicoli) non è limitata al solo Kirby ma è estesa a tutti i membri del roster.

Anche i tracciati, seppur per forza di cose meno ramificati di quelli che fanno da sfondo alle altre modalità, ci sono sembrati comunque piacevoli e sufficientemente curati. A dispetto di tutto ciò, però, Top Ride ci è comunque sembrato il contenuto meno a fuoco tra quelli proposti dal gioco di Sora ltd.: quella che di primo acchito può essere accolta come una simpatica variazione sul tema, alla lunga finisce per perdere progressivamente di attrattiva fino a finire eclissata dalle altre proposte, parecchio più centrate.

La terza modalità, del tutto originale e inedita per il franchise, è la nuova Road Trip, una sorta di campagna single player con tanto di filmati in CGI volti a illustrare le vicende di una trama anche piuttosto elaborata (e in piena continuity con l’immaginario tipico legato all’universo narrativo di Kirby) e dall’impostazione che prende in prestito alcuni elementi del genere roguelite.

ProgressioneNell’ottica di garantire un sistema di progressione ben strutturato, Sora ltd. ha incluso in Kirby Air Riders un sistema di ‘Trofei’ simile a quello di Smash Bros Ultimate che permette di comporre un mosaico completando missioni all’interno delle quattro modalità di gioco e un negozio virtuale in cui spendere la valuta delle Miglia. Queste ultime, ottenibili partecipando alle gare o come ricompensa dalle sopracitate missioni, possono essere investiti per acquistare nuovi veicoli, oggetti cosmetici per la personalizzazione di personaggi, bolidi e perfino della patente di guida da sfoggiare online così come nuovi brani che arricchiranno la playlist in-game.

Nei panni del paffuto protagonista, infatti, dovremo percorrere una lunga strada infestata di ostacoli, minacce e attività opzionali, partecipando agli eventi che ci verranno proposti, potenziando i nostri veicoli ed acquistando via via modifiche sempre più performanti con cui potremo sfidare i vari boss, fino a raggiungere l’emozionante scontro finale con il misterioso villain di turno, in sella alla sua sinistra moto. Stiamo parlando di un contenuto alquanto corposo che, oltre a fare luce su nuovi e interessanti sviluppi della storia di Kirby, mette il giocatore alle prese con gare dalla natura più disparata garantendo una sfida sempre imprevedibile e capace di sorprendere, in alcune occasioni. Il neo più rilevante riguarda indubbiamente le boss fight: al netto di quelle contro l’enigmatico nemico che invade la nostra traversata in momenti casuali dell’avventura, le altre ci sono sembrate fin troppo statiche e poco avvincenti.

E poi c’è lei, la modalità più fresca e innovativa del buon vecchio Air Ride su GameCube che torna a fare sentire la sua potenza dopo oltre 20 anni dalla precedente apparizione: City Trial ritorna nel nuovo Kirby Air Riders in un formato rivisto, corretto e potenziato con una accentuata vocazione alle sfide online. Si tratta, in buona sostanza, di una declinazione in salsa sandbox dei principi ludici alla base del gioco ambientata in una vasta isola sospesa nel cielo, Skyah. I giocatori (fino a 16 connessi tramite internet) avranno cinque minuti di tempo a disposizione per raccogliere quanti più oggetti di potenziamento sparsi in giro per la mappa per migliorare il proprio veicolo e prepararlo alla battaglia finale che decreterà il vincitore.

Quest’ultima, scelta tramite un meccanismo di voto tra un gruppo di minigiochi scelti casualmente dalla CPU, basa gran parte del suo funzionamento su uno dei valori parametrici che caratterizzano i veicoli: ci sono partite imperniate sulla velocità, altre sulla resistenza e altre ancora sulla capacità di manovra in volo.

Inutile aggiungere come aver investito i preziosi secondi sul giusto ‘cavallo’ possa fare davvero la differenza in situazioni deliranti che possono sfociare in momenti senza mezzi termini di puro spasso. È vero che in alcuni momenti City Trial possa risultare piuttosto caotico a causa di decine di effetti visivi e oggetti a schermo e che il fattore ‘aleatorietà’ molto spesso possa sancire una vittoria o una sconfitta ma, senza alcun dubbio, siamo al cospetto della modalità più riuscita tra quelle incluse nel prezzo di ingresso.

L’arte della velocità

Resta da trattare il comparto tecnico e artistico, due aspetti in cui Kirby Air Riders brilla. Il gioco sfreccia a 60fps granitici in ogni situazione su Switch 2, con una fluidità e una stabilità invidiabili anche nei frangenti più concitati, sia nella configurazione portatile che nella modalità collegata alla TV.

Era importante riuscire ad ottenere un tale livello di performance per un gioco che basa le sue prospettive di successo sul restituire un’eccellente sensazione di velocità ed è stato fatto davvero un ottimo lavoro, sotto questo aspetto. Artisticamente, invece, il team responsabile di Sora ltd. ha attinto a piene mani dalle suggestioni tipiche del brand per confezionare un prodotto dai toni vivaci, perfettamente inserito nella poetica del brand e impreziosito da un set di modelli poligonali di assoluto pregio. Anche i tracciati, che alternano oscure ambientazioni iper-realistiche a vibranti scenari cartooneschi svolgono egregiamente il proprio ruolo, al netto di qualche esempio un po’ meno riuscito. Nota di merito anche per il comparto sonoro che affianca a una nutrita libreria di suoni efficaci nell’intento di enfatizzare l’emozione delle corse e la forza degli scontri a un’ottima selezione musicale di brani sulle sonorità del city pop, alcuni dei quali hanno tutte le potenzialità di divenire degli autentici cult.