I ricercatori hanno innanzitutto dato una definizione di bacio, inteso come un contatto bocca a bocca non aggressivo, che non comporta il trasferimento di cibo. Per ricostruirne l’evoluzione lungo l’albero genealogico dei primati, hanno raccolto dati dagli studi in letteratura in cui sono state osservate specie di primati moderni baciarsi, concentrandosi sul gruppo di scimmie e primati che si sono evoluti in Africa, Europa e Asia: tra questi, scimpanzé, bonobo e oranghi. Grazie a un approccio statistico chiamato “modellazione bayesiana”, hanno quindi simulato diversi scenari evolutivi lungo i rami dell’albero, per stimare la probabilità che diversi antenati si siano baciati. Il modello è stato eseguito dieci milioni di volte per fornire stime statistiche affidabili.