La festa è esplosa a 800 chilometri di distanza. Un paese intero in lacrime per un’impresa incredibile, il ct aspettava informazioni al telefono

Se il Curaçao ha conquistato la prima partecipazione in assoluto in un Mondiale senza il c.t. Dick Advocaat in panchina nella gara decisiva con la Giamaica (assente per motivi familiari), Haiti ha festeggiato il ritorno nella rassegna iridata dopo una lunghissima assenza di 52 anni, dal 1974, senza quasi mai giocare in casa e senza che il c.t. Sebastien Migné – 53 anni da compiere il 30 novembre – abbia mai messo piede nel paese.

Tutto questo perché Haiti è dilaniata dalla guerra civile, in atto dal 2021. A Curaçao, dove la Nazionale haitiana gioca, gli uomini di Migné hanno battuto 2-0 il Nicaragua facendo esplodere la festa a 800 chilometri di distanza. Un paese intero in lacrime per un’impresa incredibile: «Mi davano le informazioni sui giocatori al telefono, così ho gestito la squadra da remoto», ha spiegato Migné. Nato in Francia, l’attuale c.t. di Haiti ha girato il mondo allenando in Kenya, Sudafrica, Oman, Repubblica Democratica del Congo e Guinea Equatoriale. Allena la Nazionale haitiana dal 2024, ma quasi per «corrispondenza». Si è preso il Mondiale in un paese nel quale il calcio sembra non esistere più. Ed è stato il pallone a riportare sorriso e speranza nei pressi di Port-au-Prince, la capitale del paese.

Non esiste neanche più uno stadio, occupato prima dall’esercito, poi da bande criminali senza scrupoli che rendono Haiti uno dei paesi – se non il paese – più pericoloso del mondo tra rapine, omicidi, stupri e violenze di ogni genere. Dove per tutti gli abitanti diventa letale il mix tra povertà e criminalità. Ecco perché questa qualificazione al Mondiale 2026 viene vista come una luce nel buio del terrore. 

È stato lo stesso Louicius Don Deedson, l’attaccante che ha firmato il gol decisivo, a rendere bene la situazione nella quale è finita Haiti in un viaggio senza ritorno. Lo ha fatto con poche parole: «La gente scappa, tutto è chiuso, la violenza è folle». Migné è andato oltre. Ha compiuto qualcosa di impensabile, a dimostrazione di come il calcio sappia ancora regalare storie incredibili.



















































19 novembre 2025