Bologna non solo pedala di più, ma entra nell’élite internazionale della mobilità sostenibile. Con un incremento del +22% nel traffico ciclistico generale nel 2025 – e un picco del +41,3% nel solo centro storico – il capoluogo emiliano ha conquistato un posto nel “Copenhagenize Index 2025”, la classifica delle 30 città più “bike-friendly” del mondo, unica rappresentante italiana, stilata ogni due anni per segnalare l’impegno delle città nel rendere la bicicletta un mezzo di trasporto sempre più sostenibile ed efficace.

“Si classifica tra le prime 30 e sta aprendo la strada ad altre città italiane. Attraverso la sua crescente rete di infrastrutture protette e strade più tranquille, la città offre ai residenti la possibilità di prendere parte a un’ambizione collettiva: costruire una città sostenibile a misura d’uomo – si legge nell’Index che cita le decisioni politiche, contestate: “Oltre il 50% della città è stato rivisitato con zone a limite di velocità di 30 km/h che hanno reso il ciclismo più sicuro e intuitivo. Allo stesso tempo, la Bicipolitana – continua il rapporto – ha rapidamente preso forma come spina dorsale ciclistica dell’area metropolitana. La rete si estende ora per oltre 100 chilometri, con altri 26 aggiunti dal 2022, segnando un punto di svolta nel modo in cui la città circola. Oltre all’infrastruttura attuale, la Bicipolitana è anche un sistema di mobilità chiaramente marchiato e ampiamente promosso che sta ridefinendo il ciclismo non come una pratica di nicchia, ma come un’opzione di mobilità quotidiana per molti residenti”.

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Le vie “più pedalate” della città
I dati, raccolti tra settembre e ottobre, confermano l’affermazione delle due ruote. La tangenziale delle biciclette segna un +15,4% e le aree esterne alle mura un +20%.
Le postazioni di rilevazione hanno designato anche le aree più battute della città: via Matteotti (2.160 passaggi medi orari) si conferma la più pedalata, seguita da via Galliera (1.623) e viale Ercolani (1.620).
Contemporaneamente, i monopattini mostrano una flessione, scendendo al 4,27% del totale dei passaggi (dal 5,95% del 2024).
Riparare la bici in modo autonomo e gratuito. Vi porto dentro le ciclofficine popolari“Ridisegnare le strade”
È il “successo dell’intera città” per la Consulta della Bicicletta che ritiene però come l’infrastruttura sia ormai “fortemente sottodimensionata” per il traffico crescente, in particolare di bici elettriche e cargo-bike. Il problema è confermato dallo stesso Copenhagenize Index, che ha assegnato un voto alto alle policy cittadine, ma uno più “basso sulle infrastrutture”: “Non basta più ricavare un po’ di spazio per le bici, vanno ridisegnate davvero le strade” fanno notare e chiedono “scelte politiche e investimenti coerenti a questi numeri” e soprattutto che venga “ripristinato il budget di 1,2 milioni di euro per le ciclabili,” che quest’anno è stato “eliminato per la prima volta”.
Si chiedono “corsie ciclabili larghe almeno un metro e mezzo” lungo le linee rossa e verde, definendo le attuali realizzazioni di un metro come “inaccettabili per un’opera nuova”, “ciclovie primarie mancanti” come da programma elettorale (via Massarenti, Mazzini, Andrea Costa), nuove rastrelliere e “un programma di almeno 30 nuove strade a doppio senso ciclabile” per riconnettere gli itinerari.
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