voto
6.0

  • Band:
    SISTER
  • Durata: 00:35:01
  • Disponibile dal: 21/11/2025
  • Etichetta:
  • Icons Creating Evil Art

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Riecco i Sister e la loro ricca proposta di hard rock in salsa cocktail, composto da tanti gustosi strati di generi diversi e mescolati con una certa arroganza. Si scherza, ma neanche troppo. Non diversamente dai lavori precedenti, “The Way We Fall” è un album che al suo interno le ha un po’ tutte: una base heavy metal/hard rock su impianto svedese, prevalentemente versante Hardcore Superstar (la versione più sfacciatamente metal di metà anni Zero); una spruzzata di atmosfere goticheggianti (nel suono e nell’aspetto), qualche dose di horror punk, senza mai rinunciare al gusto per il ritornello da cantare tutti assieme durante i live.

C’è la canzone più classicamente heavy (la title-track), la ballata oscura e dannata (“Let Me Be Your Demon”) con un certo che alla Ghost, quella più punk (“Rose Red”) o quella sfacciatamente HCSS (“Blinded And Buried”).
La band suona come uno strano incrocio fra esperienze sleaze, i W.A.S.P., e i Misfits coverizzati da qualche garage band svedese, e lo fa senza un briciolo vergogna: la sfacciataggine con cui i Sister si presentano, tuttavia, questa volta ci sta abbastanza simpatica, e al netto di alcuni brani bruttini (la citata ballad “Let Me Be Your Demon”, le reminiscenze orientaleggianti contornate da un ritornello che sembra tratto da una pubblicità di Italia Uno in “Mortal Sin”, o “Die To Live”, un errore/orrore di canzone composta da una strofa fastidiosamente ‘moderna’ e un ritornellone banalissimo), questa volta i Sister non sfigurano mica così tanto.
“The Way We Fall” (la canzone), posta in apertura, ha un certo ché capace di farsi ascoltare e un bell’assolo, così come la successiva “Howling Hell” ha una struttura accattivante, con soluzioni di chitarra si già sentite, ma capaci di donare donano un’aura tesa al brano.

La produzione avrebbe potuto essere un po’ più sporca e scellerata, onestamente, visto il taglio stradaiolo e rock’n’roll della band, mentre in “The Way We Fall” si punta soprattutto sulla patinatura goticheggiante da band per adolescenti con la matita sotto gli occhi, ma qualche brano c’è; ci sono anche gli stessi difetti che connotano gli altri lavori dei Sister, per carità: originalità zero, scrittura abbastanza scontata e una proposta davvero fuori tempo massimo; questa volta, però, questi cazzoni svedesi ci strappano un paio di ghigni ironici. Promozione risicata.