Ex Ilva. I sindacati, dopo quattro ore di confronto, hanno annunciato la rottura con il governo, lo stop delle trattative sul futuro di Acciaierie d’Italia e uno sciopero di 24 ore con assemblee in tutti i luoghi di lavoro nella giornata di mercoledì 19 novembre 2025. Secondo quanto dichiarato dagli esponenti nazionali di Fim, Fiom e Uilm il piano prevede 6mila lavoratori in cassa integrazione entro gennaio (circa 1.500 in più rispetto a oggi), ricostruzione però smentita da Palazzo Chigi. Si parla, poi, anche di una possibile chiusura dello storico stabilimento genovese.
Dopo l’assemblea dei lavoratori, a Genova è partita la manifestazione di piazza, intorno alle ore 8:40 nel quartiere di Cornigliano, un corteo con mezzi di cantiere e relativi disagi al traffico e alla viabilità nella zona. I lavoratori hanno poi bloccato alcune strade e hanno anche ricevuto la visita del presidente della Regione Marco Bucci in tarda mattinata. La viabilità è andata presto in tilt e i disagi sono proseguiti nel corso del pomeriggio, con il traffico congestionato e lunghe code sia in città che in autostrada. Situazione complicata fino a sera con automobilisti e camionisti imbottigliati per ore.
Tende per dormire in strada, giovedì nuove proteste
Dalla Fiom Cgil hanno fatto sapere che i metalmeccanici stanotte dormiranno in strada e che proseguiranno nella protesta con il blocco del traffico: “Sono preoccupati per il loro futuro occupazionale e sono intenzionati a non far chiudere la loro fabbrica”. In via Cornigliano, nel cuore del quartiere, sono state allestite tende da campo per ospitare i manifestanti: “Non permetteremo che chiudano la nostra fabbrica e non permetteremo la fine della siderurgia in questo Paese” ha tuonato il sindacato. L’associazione Music for Peace ha portato un fornello da campo per garantire pasti caldi. Per giovedì sono già organizzate un’assemblea e nuove proteste.
Salis raggiunge i lavoratori in serata: “Sono al vostro fianco”
In serata è arrivata anche la sindaca di Genova Silvia Salis, che già in mattinata aveva fatto sentire la propria voce attaccando il Governo: “Sono qui per portarvi non solo la mia solidarietà, ma anche il mio impegno – ha detto rivolgendosi ai lavoratori -. Sapete quanto, fin dal primo momento, io mi sia schierata per il ‘sì’ al forno elettrico e quanto sia stata una decisione non semplice sul piano politico. Ma non c’era un piano industriale o un reale investimento da parte del governo e il mio eventuale ‘no’ sarebbe diventato un alibi per non investire a Genova. Noi non ci siamo prestati a questo gioco. E ora qual è il futuro di queste aree? Ce lo deve dire il governo”.
“Chiediamo parole chiare, un programma chiaro – ha aggiunto -: bisogna difendere lo sviluppo economico di questa città e i vostri posti di lavoro qualificati – ha detto la sindaca ai lavoratori – e noi questo faremo: chiederemo al ministro di dirci che intenzioni hanno. A noi è stata chiesta una risposta veloce e immediata sul ‘sì’ al forno elettrico: l’abbiamo data e il risultato è che non esiste nessun tipo di investimento. Sono al vostro fianco, la vostra lotta è sacrosanta – ha concluso Salis – ci sono milleduecento famiglie che vivono sul futuro di quest’area. Io sono con voi, sono qui come ci sono sempre stata quando c’era da prendere posizione”.

Manifestazione a Genova, aggiornamenti viabilità pomeriggio
Ore 18:15: sopraelevata riaperta in direzione ponente. Rimane congestionato il traffico in tutta la città.
Ore 18: chiuso l’ingresso della Foce sulla sopraelevata, deviazione su corso Aurelio Saffi. Traffico in tilt in città con lunghissime code sulle principali direttrici.
Ore 17: coda in sopraelevata in direzione ponente.
Ore 15: forti rallentamenti su ponte Elicoidale, via Albertazzi e verso il casello di Genova Ovest.
Caos traffico anche in autostrada
Nel pomeriggio grosse ripercussioni anche in autostrada: sulla A10 Genova-Savona, tra Arenzano e Genova Aeroporto, si registrano 12 km di coda, sull’uscita di Genova Aeroporto, che interessa la viabilità ordinaria. In direzione di Ventimiglia, code di 2 km a partire dal bivio con la A7.
Ripercussioni anche sulla A12 con code a partire da Genova Nervi verso Genova; sulla A7 con code a partire da Busalla verso Genova. In alternativa Autostrade consiglia, per il traffico proveniente da Savona, in direzione Genova, di utilizzare la A26 Genova-Gravellona Toce. A chi proviene da Livorno ed è diretto verso Torino, di percorrere la A7 Milano-Genova. Sul posto sono presenti il personale di Autostrade per l’Italia e la Polizia Stradale.
Manifestazione a Genova, aggiornamenti viabilità mattino
Ore 12.45: permangono i blocchi al traffico in piazza savio, strada Guido Rossa e via Cornigliano in entrambe le direzioni con pesanti ripercussioni sulla viabilità della zona – traffico congestionato anche sulla A10 nei pressi dei caselli Aeroporto e Pra’.
Ore 9:35: strada Guido Rossa nuovamente chiusa al transito.
Ore 9.10: via Cornigliano chiusa al transito in entrambe le direzioni – piazza Savio chiusa al transito – strada Guido Rossa direzione ponente riaperta solo per direzione casello autostradale Ge Aeroporto – strada Guido Rossa direzione levante chiusa al transito.
Ore 9 la polizia locale segnala in via Cornigliano, direzione ponente, deviazione in atto verso via Minghetti-piazza Savio. In direzione centro deviazione verso la Guido Rossa.
Ore 8.55: Poco prima delle 9 è stata chiusa al transito la strada Guido Rossa in direzione ponente.

Fiom Cgil: “Mille posti di lavoro a rischio a Genova”
“Il piano del Governo porta alla chiusura della fabbrica con la conseguenza che a Genova abbiamo mille posti di lavoro a rischio, mille famiglie che rischiano di perdere il loro sostentamento e la fine della siderurgia nella nostra città e nel Paese”, hanno detto Armando Palombo (delegato Fiom Cgil) e Stefano Bonazzi (segretario generale Fiom Cgil Genova). “Chiediamo alle istituzioni locali di non stare in silenzio e di adoperarsi per contrastare la decisione del Governo e impedire la chiusura di Cornigliano”. Secondo i sindacati a Genova sono mille i posti di lavoro a rischio.
Venzano, Fim Cisl: “Risposta straordinaria dei lavoratori”
Christian Venzano, segretario generale Fim Cisl Liguria, ha detto: “La preoccupazione delle lavoratrici e dei lavoratori dello stabilimento Ex Ilva di Genova è nella risposta straordinaria a questo sciopero di 24 ore con centinaia di persone che hanno deciso di scendere in piazza. La proposta del Governo è inaccettabile, cosi si fanno pagare ai lavoratori gli errori che sono stati fatti con una gestione superficiale quando l’obiettivo doveva essere il rilancio della siderurgia in Italia. L’unica certezza – ha concluso il sindacalista – è una cassa integrazione che continua ad aumentare con un nuovo programma del governo che prevede lo spegnimento degli impianti, senza alcun orizzonte, senza alcun tipo di soluzione che garantisca una continuità produttiva anche a Genova dove abbiamo oltre un migliaio di posti di lavoro a rischio senza una svolta. In caso contrario lo stabilimento di Cornigliano rischia di esaurire gradualmente la sua capacità produttiva”.
Salis scrive a Urso: “Preoccupati, serve tavolo urgente sul futuro di Genova”
Sulla situazione dell’ex Ilva la sindaca di Genova Silvia Salis era già intervenuta nel pomeriggio: “Sono estremamente preoccupata per lo stallo totale che si sta verificando, con un migliaio di lavoratori e di famiglie genovesi che rischiano seriamente di perdere salario e impiego e una città e un Paese che rischiano di perdere uno dei principali asset di sviluppo economico e industriale”.
Salis ha anche attaccato il governo: “Ha fallito troppe volte nella ricerca di una soluzione efficace. Il momento delle risposte è arrivato e non è più procrastinabile. I lavoratori avevano chiesto all’amministrazione una posizione decisa a tutela di impiego, stabilimento e sviluppo industriale sostenibile. L’amministrazione, fin dall’inizio, ha assunto una posizione decisa, non senza criticità politiche, ma pensando al futuro con responsabilità verso lavoratori e sviluppo industriale ed economico della città. Ma gli annunci del governo sono stati ancora una volta disattesi: ora è il tempo delle risposte.”.
Salis ha anche inviato una lettera al ministro dello Sviluppo economico, Adolfo Urso, e per conoscenza alla prefetta di Genova, Cinzia Teresa Torraco, chiedendo con urgenza la convocazione di un tavolo sulla vertenza ex Ilva e sul futuro dello stabilimento di Cornigliano e dei suoi lavoratori, alla presenza delle organizzazioni sindacali.
Bucci: “La fabbrica deve restare aperta”
Il presidente della Regione Liguria Marco Bucci, come scritto, ha incontrato i lavoratori in tarda mattinata: “La fabbrica deve restare aperta – ha detto -. Deve avere un futuro, anche perché il mercato ne ha bisogno. Genova non può permettersi di perdere mille posti di lavoro e di vedere svanire un pezzo così importante della nostra storia industriale”.
Bucci ha aggiunto che se ne discuterà con il governo: “Servono soluzioni concrete e immediate. Se necessario, occorre puntare anche sull’acquisto dei singoli stabilimenti. La Regione sarà al fianco dei lavoratori, senza tentennamenti, perché qui c’è in gioco il futuro di molte famiglie e di un intero settore strategico per l’Italia”.
La replica dei commissari straordinari di Acciaierie d’Italia
Alle dichiarazioni dei sindacati hanno replicato i commissari straordinari di Acciaierie d’Italia: “Come comunicato nel corso dell’incontro a Palazzo Chigi, non è previsto alcun aumento del numero di lavoratori in cassa integrazione rispetto alle attuali 4.450 unità. Qualsiasi affermazione relativa a un’estensione della Cassa di ulteriori 1.550 lavoratori è priva di fondamento. I 1.550 lavoratori citati in alcune ricostruzioni saranno coinvolti esclusivamente in un programma di formazione e riqualificazione, previsto in concomitanza con gli interventi di manutenzione programmati sugli impianti. Il percorso formativo prevede almeno 60 giorni di attività per ciascun lavoratore, per un totale complessivo di 93.000 ore di formazione, e riguarderà l’intero comparto aziendale. Si precisa inoltre che il periodo di formazione è equiparato a tutti gli effetti alla presenza in servizio, inclusa la maturazione di tutti gli istituti contrattuali, ferie comprese. I commissari straordinari desiderano pertanto rassicurare tutto il personale”.
La posizione del governo
Già il Governo, in una nota dopo l’incontro aveva “chiarito che non ci sarà un’estensione ulteriore della Cassa integrazione, accogliendo così la principale richiesta avanzata dagli stessi sindacati nel corso del precedente tavolo. In alternativa, saranno individuati adeguati percorsi di formazione in favore dei lavoratori, anche per coloro già in Cassa integrazione. La formazione servirà a far acquisire ai lavoratori le competenze necessarie alla lavorazione dell’acciaio prodotto con le nuove tecnologie green”.
10 minuti di lettura