PADOVA – Il 24 novembre 2024 su questo palco Paola Carron veniva incoronata alla guida di Confindustria Veneto Est nel segno del connubio fra «gentilezza e sensibilità». Un anno dopo non ha perso né il garbo né l’empatia, tanto che davanti a 2.200 capitani delle 5.119 imprese che con 281.000 collaboratori costituiscono la seconda territoriale d’Italia, la presidente pone un problema che va ben al di là dei fatturati: «La solitudine degli imprenditori».

Riflette la numero uno di Padova, Treviso, Venezia e Rovigo: «La verità è che l’industria appare come un dato scontato. Non siamo né una priorità né un tema di rilevanza strategica. Ci troviamo di fronte a una questione che è al tempo stesso politica, sociale e culturale. Politica perché gran parte della politica italiana ha guardato e guarda all’industria con diffidenza. Sociale perché profitto e orientamento al rischio sono ancora visti con sospetto. Culturale, infine, per la distanza di gran parte degli intellettuali italiani dall’industria».