L’imputazione

Nel capo d’imputazione si legge che il factotum aveva agito “in alcune occasioni con violenza e in ogni caso abusando delle condizioni di inferiorità” del giovane al quale lui – recita ancora l’accusa – si era avvicinato presentandosi “come persona amichevole, affidabile e disponibile” riuscendo anche ad acquisire la fiducia non solo del ragazzino ma anche della stessa famiglia, tanto che il giudice aveva firmato nei suoi confronti un divieto di avvicinamento al giovane, revocato ieri dal tribunale.

Una situazione, quella di estrema fiducia, che, secondo la ricostruzione degli inquirenti, lui aveva sfruttato per costringere il ragazzino a subire abusi.