Bologna, 20 novembre 2025 — Il maltempo torna a farsi sentire con forza sull’Emilia-Romagna, inaugurando una fase pienamente invernale fatta di neve a quote medio-basse, rovesci intensi verso la costa, vento forte e mare agitato. Una combinazione che ha spinto la Protezione civile a emettere allerta meteo gialla per la giornata di venerdì 21 novembre, giornata in cui l’ingresso di una massa d’aria fredda porterà un peggioramento repentino delle condizioni atmosferiche e un brusco calo termico.

Secondo il quadro diffuso dalla Regione, sono attese nevicate di debole o moderata intensità, soprattutto sulla fascia appenninica centro-occidentale. Gli accumuli previsti oscillano tra 5-15 centimetri sulle zone collinari e 15–30 centimetri in montagna. Nel corso del pomeriggio, complice il terreno già provato dalle precipitazioni dei giorni scorsi, non si escludono ruscellamenti e fenomeni franosi sui versanti più fragili.

Neve in arrivo in Emilia Romagna, le previsioni per giovedì 20 novembre

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Sulla fascia costiera il maltempo avrà un carattere diverso, legato ai contrasti termici e al vento da nord-est, che soffierà con burrasca moderata e raffiche superiori, alimentando rovesci temporaleschi intensi. Il mare, da molto mosso ad agitato, potrà causare erosione e ingressioni marine — ovvero la sommersione del mare su aree di terraferma — specie nei tratti più esposti della Romagna.

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Il meteorologo Pierluigi Randi — attuale presidente di Ampro (Associazione meteo professionisti) e componente del Cts Agire (Comitato tecnico scientifico-Alleanza per la Gestione Integrata del Rischio idrogeologico in Emilia Romagna) — inquadra la dinamica come “una classica irruzione di aria fredda marittima, capace di produrre fenomeni anche vivaci e una quota neve abbastanza bassa per il periodo”. A suo dire non sarà solo la neve a caratterizzare questa fase: “In presenza di rovesci intensi può manifestarsi la neve tonda, o graupel, una precipitazione granulare tipica dei nuclei convettivi freddi. È un fenomeno rapido, ma spettacolare, e può comparire anche in pianura nei momenti più dinamici delle precipitazioni”.

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Il meteorologo sottolinea che la neve prevista tra venerdì e sabato è “precoce ma perfettamente nella climatologia di fine novembre”, con apporti che potrebbero rivelarsi utili anche per gli operatori turistici dell’Appennino: “Sull’Appennino emiliano, tra Modena, Bologna e parte del Reggiano, gli accumuli previsti potrebbero consentire le prime uscite di sci della stagione, soprattutto in quelle stazioni che riescono a sfruttare la combinazione tra neve naturale e innevamento programmato”. Una dinamica simile, spiega Randi, interesserà anche il versante marchigiano: “Sui Sibillini la quota neve tenderà a scendere sotto i 1000 metri, e questo consentirà ai comprensori di impostare una fase preparatoria. Non sarà una neve abbondante, ma è un segnale positivo: crea la base e abbassa le temperature del suolo, condizione necessaria per poi lavorare con i cannoni”.

Non manca un cenno agli effetti sull’agricoltura: “Le prime gelate diffuse sono attese nel fine settimana, e potrebbero creare problemi a chi ha ancora produzioni tardive o terreni saturi d’acqua — spiega il meteorologo — La fascia pedecollinare del Piacentino e alcune aree del Bolognese saranno le più esposte”. Uno sguardo anche oltre il confine regionale: “Nelle Marche la situazione sarà più variabile, ma con un ritorno della neve soprattutto sui Sibillini. Lì la quota inizierà attorno agli 800–1000 metri per poi scendere con il passaggio del fronte freddo. Tra fascia costiera e collinare marchigiana ci sarà invece un’alternanza di piovaschi, cali termici e aperture”.

Le temperature minime e massime nei prossimi giorni su Bologna e le raffiche di vento sulla costa romagnola

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La giornata di venerdì prenderà il via sotto un cielo molto nuvoloso, con le prime precipitazioni che interesseranno soprattutto l’Emilia centro-occidentale. La neve scenderà fino alla media collina già tra notte e mattina, salvo una temporanea attenuazione nelle ore centrali. Dal pomeriggio, però, la perturbazione tornerà a intensificarsi: nuovi rovesci si svilupperanno sui rilievi e si estenderanno alle aree pedecollinari, con una quota neve che oscillerà dai 500 metri dell’Appennino occidentale ai 900 metri di quello romagnolo, destinata a calare ulteriormente in serata. Sulla costa, invece, il maltempo prenderà una piega più convettiva: potrebbero formarsi cellule temporalesche veloci, capaci di portare piogge intense e improvvise. Nel cuore dei rovesci, non è esclusa la comparsa di neve tonda o pioggia mista a neve anche a livello del suolo, complice l’aria fredda in ingresso. Nel frattempo, il vento ruoterà da nord-est e tenderà a rafforzarsi, mentre il mare passerà rapidamente da mosso ad agitato.

Il sabato si aprirà ancora perturbato, con nevicate residue sui rilievi centro-occidentali già a partire dai 400–500 metri. Si tratterà però degli ultimi strascichi del fronte: nel giro di poche ore l’Emilia occidentale vedrà schiarite sempre più ampie, mentre la Romagna continuerà a fare i conti con nubi e rovesci, in particolare lungo la fascia appenninica, fino al tardo pomeriggio. Le temperature scenderanno soprattutto nell’entroterra emiliano, con minime attorno ai 2–3 gradi e le prime gelate diffuse della stagione. Anche le massime rimarranno basse, comprese tra 7 e 9 gradi su tutta la regione. Il vento da nord-est soffierà ancora con forza sul mare aperto e sulla costa, con un progressivo calo del moto ondoso solo in serata.

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