In un avvio di stagione sorprendente e ricco di entusiasmo l’Olimpia Teodora sta dimostrando una solidità e una maturità che vanno oltre le aspettative della vigilia. Merito di un gruppo affiatato, di una preparazione curata nei dettagli e di un’identità tecnica che si sta consolidando giornata dopo giornata.
Sei le vittorie consecutive delle leonesse giallorosse in campionato che si preparano ad affrontare Montesport Firenze in trasferta il 22 novembre.
In questo contesto abbiamo incontrato l’allenatore Federico Rizzi che ci ha raccontato i segreti di questa crescita, il lavoro svolto in palestra, l’importanza della tecnologia nell’analisi delle partite e la sua filosofia di guida del gruppo. Un dialogo a tutto tondo, che tocca anche il settore giovanile, l’inserimento delle nuove arrivate e il futuro della pallavolo femminile nel territorio.
Una partenza così brillante era difficile da immaginare. Il segreto è non guardare mai la classifica generale?
“Esatto (sorride). Io continuo a fare così: la classifica ancora non l’ho guardata. Preferisco mantenere la concentrazione totale sul nostro lavoro e su ciò che possiamo migliorare”.
Venivate comunque da un buon precampionato, con amichevoli positive. Vi aspettavate di poter partire bene?
“Sì, sapevamo di avere buone chance. Il gruppo è rimasto quasi lo stesso dell’anno scorso, ci sono stati solo due innesti. La continuità ci ha aiutati molto. Un avvio così non te lo aspetti mai del tutto, ma un po’ ci credevamo”.
Su quali aspetti del gioco avete lavorato maggiormente nelle ultime settimane?
“Sicuramente sul cambio palla, quindi battuta e ricezione, che sono fondamentali. Avendo ottimi centrali e attaccanti, una buona ricezione ci permette di sviluppare un gioco più completo su tutta la rete”.
Rispetto all’inizio della stagione, quali progressi ha notato nel gruppo?
“Vedo miglioramenti su molti fronti. Dalla distribuzione, alla pazienza nelle azioni lunghe, alla capacità di portare a casa i punti difficili. Alcune attaccanti stanno ampliando il loro repertorio di colpi e stiamo lavorando proprio su questo: migliorare individualmente per contribuire meglio alla squadra”.
La prossima partita sarà contro Montesport Firenze. Che tipo di gara si aspetta?
“Una partita di sacrificio. Loro difendono molto, hanno atlete esperte e non mollano mai. Anche con squadre di alta classifica hanno sempre giocato set tirati fino ai vantaggi. Serviranno tanta pazienza e altrettanto sacrificio”.
Oltre all’analisi video, utilizzate anche statistiche avanzate. Come funzionano queste tecnologie applicate allo sport?
“Il nostro scoutman collega direttamente il video alla raccolta dati: così possiamo analizzare rapidamente ogni azione, le scelte dei giocatori e le direzioni d’attacco. È un grande aiuto per avere riferimenti numerici da cui partire nello studio dell’avversaria, anche se poi ogni partita fa storia a sé”.
Capitano situazioni in cui i dati dicono una cosa e poi la partita un’altra?
“Certo. Magari una giocatrice avversaria ha mostrato preferenza per un colpo, e noi impostiamo la difesa su quello. Poi inizia la partita e fa tutto il contrario. È lì che serve adattarsi. L’adattamento è uno dei punti su cui stiamo crescendo di più”.
Come gestite il surplus di informazioni derivanti dalle nuove tecnologie?
“Per come lavoro io, parto sempre dal video: guardo le partite, osservo i giocatori e mi faccio un’idea semplice e concreta. Poi unisco i dati e verifico se ho visto giusto. Ma cerco di non sovraccaricare le ragazze: troppe informazioni spesso non aiutano”.
Come descriverebbe la sua filosofia di allenamento?
“Lavoro molto sulla tecnica, perché credo che tutto parta da lì. E poi sul non mollare mai, sul chiedere sempre qualcosa in più a sé stessi. L’obiettivo è portare ogni giocatrice a migliorare in almeno un aspetto — tecnico, emotivo o legato al gruppo — e arrivare a fine anno potendo dire: “Sono cresciuta”.”
Come ha gestito l’inserimento delle nuove giocatrici e delle più giovani?
“Abbastanza bene. Monaco la conoscevo già e molte ragazze avevano già giocato con lei. Boninsegna è una professionista: è entrata con voglia di lavorare e vincere. Tutte si sono trovate subito in sintonia con noi”.
E il settore giovanile come procede?
“Stanno lavorando bene. Alcune ragazze vengono già ad allenarsi con noi e ci sono prospetti interessanti. L’Under 18 fa un po’ più fatica, ma è normale: l’obiettivo è crescere. L’Under 16 molto bene. Non possiamo lamentarci, anzi”.
Quali sono stati i suoi punti di riferimento nel volley e nello sport?
“Sicuramente Kiraly e Velasco che rappresentano la base da cui sono partito. Kiraly lo seguivo fin da piccolo, anche se ormai pochi giovani lo conoscono purtroppo”.

