Il leader mondiale si prende la scena sulla Strip. Bandiera rossa nel finale a causa di un tombino. Hamilton decimo, ma la macchina di Charles nel finale si è fermata per un problema al cambio

Jacopo Moretti

21 novembre – 06:27 – MILANO

C’è Lando Norris al comando delle Prove Libere 2 del GP di Las Vegas. Dopo una prima sessione in ombra, il leader del mondiale torna davanti a tutti in una FP2 interrotta sul finale per il sollevamento di un tombino. Alle spalle dell’inglese della McLaren ecco Kimi Antonelli: la sua Mercedes va forte nel Nevada e il bolognese ferma il cronometro a soli 29 millesimi dal miglior tempo. Terza la Ferrari di Leclerc, a conferma di una rossa che sembra poter essere della partita ma con giallo sul finale: la SF-25 del monegasco si ferma in pista per un problema al cambio. Decimo Hamilton. 

occhio ai tombini—  

Comincia con qualche minuto di ritardo l’attività in pista. Merito (o colpa) della pioggia che ha preceduto l’inizio di sessione, suggerendo ai piloti di attendere un tracciato più asciutto per evitare errori. Acqua a parte, è la McLaren di Lando Norris a prendersi la scena sulla Strip di Las Vegas: un buon inizio per la scuderia inglese, specie considerando le tante difficoltà delle precedenti edizioni del GP. Si conferma veloce, dopo la vittoria dello scorso anno, la Mercedes, pur con il solo Antonelli: Kimi è in forma (in Brasile ha chiuso secondo) e parte forte anche a Las Vegas. Frenato da una bandiera rossa sul finale Max Verstappen. Protagonista, come lo scorso anno, un tombino: tutte le vetture ai box e classifica congelata. 

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le ferrari—  

 Dopo il miglior tempo delle FP1, Charles Leclerc si conferma veloce sul tracciato di Las Vegas segnando il terzo tempo a 161 millesimi dal leader Norris. Sensazioni positive anche per Hamilton che, a discapito del decimo tempo (anche l’inglese non ha completato l’ultimo tentativo a causa della bandiera rossa) è sembrato soddisfatto della SF-25. La monoposto del Cavallino è parsa particolarmente efficace in fase di trazione e i due piloti hanno potuto esaltarsi anche in frenata, segnali di una vettura comunque già ben bilanciata. Ma attenzione al motore: la spinta della power unit fa la differenza sui lunghissimi rettilinei dell’impianto statunitense e spesso a Maranello optano per una mappatura più “spinta” rispetto ai rivali fin dal venerdì. C’è poi un piccolo allarme affidabilità, con i meccanici che saranno costretti ad approfondire le cause che hanno costretto Leclerc a bordo pista sul finale di sessione. Si sospetta un problema al cambio, come segnalato via radio dal monegasco.