PADOVA – Si distrae alla guida e finisce in acqua con la sua auto. In due si tuffano nel canale Battaglia e riescono a salvarlo. L’imprenditore padovano Giuseppe Salvalajo, 85 anni, è stato estratto vivo per miracolo da due uomini che passavano lungo strada Battaglia e hanno assistito alla scena. L’anziano fondatore dell’omonima azienda che opera nel settore dei recuperi architettonici di pregio – e proprietario della prestigiosa Villa Molin, capolavoro dell’architetto Scamozzi, una delle più belle ville del rinascimento veneto – era appena uscito di casa quando, verso le 11.30 di giovedì 20 novembre, ha perso il controllo della sua Toyota Yaris. I due si sono tuffati nelle acque gelide senza esitare, riuscendo a tirarlo fuori un attimo prima che l’auto si inabissasse.

Il salvataggio

E subito dopo uno dei soccorritori ha scoperto di aver salvato la vita al suo ex datore di lavoro. «Non sono un eroe, sono solo una persona che di fronte ad un problema non si gira dall’altra parte». Ci sono momenti nella vita in cui non c’è il tempo materiale per decidere come comportarsi. Sceglie l’istinto. Nel giorno del suo 32° compleanno Elton Zefi, ora impiegato in un’azienda del settore fotovoltaico, ha “festeggiato” con un bagno fuori stagione per salvare la vita a una persona: «Stavamo percorrendo strada Battaglia, ma il traffico era caotico. Il mio collega ha così deciso di prendere una stradina secondaria. Avevamo un appuntamento di lavoro e non volevamo arrivare tardi. Ad un tratto, in lontananza, abbiamo visto un capannello di gente e ci siamo fermati». 

Quando hanno visto che c’era un’auto nel canale con una persona a bordo, non ci hanno pensato due volte. La corrente stava spostando la vettura lontano dalla riva: «Mi sono tolto i pantaloni e il giubbotto e sono entrato in acqua – racconta l’operaio di origine albanese – Un altro signore mi ha dato una mano. Abbiamo cercato di rompere il parabrezza, ma non ci siamo riusciti, così l’altro uomo è salito sul tetto dell’auto nel tentativo di sfondare il vetro posteriore, ma non c’è riuscito. Ad un tratto l’automobilista ha tirato fuori una mano dal cristallo posteriore della vettura. Ho capito che l’unico modo per salvarlo era provare a trascinarlo fuori proprio da lì».

Momenti concitati

Sono stati minuti drammatici in cui anche le forze del 32enne – 198 centimetri d’altezza per 95 chili – stavano venendo meno: «Ho fatto tre tentativi, ma non sono andati a buon fine. Avevo i crampi alle gambe e il freddo iniziava a farsi sentire, stavo per arrendermi, ho provato un’ultima volta con tutte le forze che mi erano rimaste e sono riuscito ad estrarlo dall’abitacolo. Poi l’ho portato a riva sano e salvo».

Solo in un secondo momento Elton ha scoperto che quell’anziano è stato in passato il suo datore di lavoro: «Quando la polizia locale mi ha detto che era il proprietario di Villa Molin, Giuseppe Salvalajo, gli ho ricordato che ho lavorato per lui. Mi ha abbracciato con gli occhi lucidi, mi ha subito riconosciuto. È stato un momento molto toccante».

La commozione della vittima

E poi sono arrivati i ringraziamenti dell’impresario: «Sto bene e ho ringraziato le persone che hanno contribuito a salvarmi in una situazione che si era fatta molto delicata – dice con un filo di voce Salvalajo –. Lo spavento è stato grande, ma fortuna ha voluto che sia uscito dall’acqua sano e salvo. Adesso ho bisogno di un po’ di riposo, ma devo dire che mi è andata proprio bene».

Elton Zefi, da quindici anni in Italia, dal 2018 vive all’Arcella con la moglie e due figli piccoli: «Sono rientrato a casa e ho abbracciato i miei bambini. È stato il più bel regalo di compleanno che potessi ricevere». Lui non ha avuto bisogno del pronto soccorso: «Se non avessimo preso la scorciatoia con tutta probabilità il signor Salvalajo ora non ci sarebbe più».


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