Il nuovo test de Il Salvagente ha esaminato diversi biscotti da colazione dei marchi più noti — tra cui Mulino Bianco, Saiwa, Doria, Balocco, oltre ai prodotti a marchio della GDO come Esselunga e Coop — ricercando contaminanti come acrilammide e micotossine. Vediamo com’è andata.


Marco Crisciotti Marco Crisciotti

20 Novembre 2025

@GreenMe

I biscotti rappresentano un classico della colazione per milioni di italiani, anche se la loro qualità può variare parecchio. Una recente indagine de Il Salvagente ha analizzato ingredienti e possibili contaminanti, focalizzandosi in particolare su acrilammide e micotossine, due sostanze che possono formarsi o infiltrarsi nei prodotti da forno.

Lo studio ha esaminato 29 tipi di biscotti: 13 “bianchi” e 16 integrali. I campioni sono stati prelevati da marchi molto conosciuti — come Mulino Bianco, Saiwa, Balocco e Doria — e da prodotti della grande distribuzione, tra cui Esselunga, Coop, Lidl, Conad ed Eurospin

Risultati principali: acrilammide e micotossine a confronto

Sul fronte delle micotossine il quadro appare, nel complesso, rassicurante. I livelli misurati non destano preoccupazioni immediatamente rilevanti. Diverso è il discorso sull’acrilammide: pur rimanendo entro i valori di riferimento, le concentrazioni rilevate suggeriscono un campanello d’allarme, soprattutto per i più piccoli.

L’acrilammide nasce durante la cottura o la tostatura ad alte temperature di alimenti ricchi di amido — fra questi biscotti, pane, patate e anche il caffè. Si tratta di un sottoprodotto della reazione di Maillard, la stessa che conferisce doratura e croccantezza agli alimenti. L’IARC dell’Oms classifica questa sostanza come “probabile cancerogeno per l’uomo”, e perciò la sua presenza merita attenzione.

L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) raccomanda da anni di ridurre l’acrilammide negli alimenti, con priorità sui prodotti destinati ai bambini, categoria particolarmente esposta. I dolci da forno e i biscotti concorrono in modo significativo all’introduzione quotidiana di questo contaminante nella dieta infantile.

Regole e soglie: valori orientativi, non limiti vincolanti

L’Unione Europea non ha mai stabilito un limite giuridicamente vincolante per l’acrilammide, sono stati fissati soltanto valori di riferimento: 350 microgrammi per chilogrammo per gli adulti e 150 microgrammi/kg per i bambini fino a tre anni. Si tratta di parametri indicativi che i produttori dovrebbero rispettare su base volontaria. Per questo motivo, anche prodotti con livelli elevati di acrilammide non vengono automaticamente ritirati dal mercato.

Nel confronto effettuato da Il Salvagente, nessun campione ha superato la soglia indicata per gli adulti, ma più referenze si avvicinano pericolosamente al valore consigliato per i bimbi. Considerando che i biscotti finiscono spesso sulla tavola di tutta la famiglia, il risultato non tranquillizza.

Dati quantitativi e implicazioni per la salute

Le analisi eseguite nei laboratori dell’Università Federico II di Napoli hanno evidenziato una concentrazione media di acrilammide pari a 88,6 microgrammi per chilogrammo. Pur rimanendo sotto i riferimenti stabiliti, questo valore comporta un rischio cumulativo per chi consuma biscotti con regolarità, soprattutto bambini e adolescenti.

Micotossine: cosa è emerso

Lo studio ha valutato anche la presenza di micotossine, composti tossici prodotti da muffe e funghi che possono svilupparsi nei cereali se le materie prime non vengono conservate in modo adeguato. Le due micotossine più note e soggette a regolamentazione — il Deossinivalenolo (DON) e lo Zearalenone — sono state riscontrate a livelli ben inferiori ai limiti di legge in tutti i campioni esaminati.

Questioni aperte: tossine emergenti e normativa

La situazione si complica quando si passa alle cosiddette “tossine emergenti”, come le enniatine (ENNs). Per queste sostanze non esistono ancora limiti normativi europei e alcune sono state rinvenute in concentrazioni importanti. Gli effetti a lungo termine restano poco definiti, ma la diffusione di tali molecole sottolinea la necessità di intensificare i controlli e di aggiornare la normativa comunitaria.

Qualità delle ricette e ingredienti sotto esame

Il Salvagente ha esaminato anche la qualità complessiva delle ricette, premiando i marchi con maggiore contenuto di fibre e con ridotto apporto di zuccheri, mentre sono state penalizzate quelle che impiegano ingredienti meno salutari.

Fra gli elementi sotto osservazione spicca l’olio di palma, ancora presente in alcune linee note per l’elevata quota di grassi saturi. Inoltre è stata segnalata la presenza di sciroppo di glucosio-fruttosio, dolcificante che può favorire lo sviluppo di steatosi epatica nei bambini.

Altri additivi monitorati: fosfati ed edulcoranti

I fosfati hanno attirato l’attenzione perché possono interferire con l’assorbimento del calcio. Allo stesso modo, alcuni edulcoranti, come il maltitolo, risultano potenzialmente responsabili di disturbi intestinali qualora vengano consumati in quantità eccessive.

Biscotti “bianchi”: i due peggiori del test
biscotti supermercato

@GreenMe

All’interno della categoria dei 13 biscotti classici, Il Salvagente ha individuato due prodotti che occupano gli ultimi posti della classifica. Le valutazioni negative derivano da un mix di ingredienti poco convincenti e da valori di acrilammide e micotossine che non passano inosservati.

  • Esselunga Frollini alla panna – Il campione mette in evidenza 134 mcg/kg di acrilammide, una quantità che rientra nei valori di riferimento ma che non può essere definita marginale. Le analisi rivelano inoltre la presenza di micotossine emergenti: Enniatina B a 28 mcg/kg ed Enniatina B1 a 5 mcg/kg. La micotossina DON risulta invece molto più contenuta, pari a 34 mcg/kg, quindi al di sotto delle soglie di attenzione. Il giudizio complessivo sfiora la sufficienza, anche se alcune criticità affiorano e influiscono sulla valutazione finale.
  • Doria Bucaneve – Un marchio storico della prima colazione italiana che, nel test, non riesce a convincere del tutto. L’acrilammide arriva a 148 mcg/kg, valore vicino alla soglia indicata per i bambini. Sul fronte micotossine emergono tracce di Zearalenone, pari a 5 mcg/kg, e di Enniatina B, rilevata a 4 mcg/kg. Entrambe rimangono sotto i limiti previsti dalle normative, ma risultano comunque presenti.

I peggiori biscotti integrali del test

Nel gruppo dei biscotti integrali, composto da 16 referenze, quattro prodotti ottengono un giudizio insufficiente per qualità degli ingredienti, contenuto nutrizionale e livelli di contaminanti. Ecco cosa è emerso.

  • Oro Saiwa Cruscoro – Il prodotto riceve una valutazione negativa per il contenuto ridotto di fibre e per l’impiego di olio di palma, sciroppo di glucosio-fruttosio e fosfati di calcio. L’acrilammide si attesta a 132 mcg/kg. Il DON raggiunge 101 mcg/kg, mentre le micotossine emergenti mostrano valori di Enniatina A1 pari a 3 mcg/kg, Enniatina B a 40 mcg/kg ed Enniatina B1 a 7 mcg/kg.
  • Doria Bucaneve Ciocco Integrale – Il giudizio risulta penalizzato dalla presenza di olio di palma e da un contenuto di zuccheri elevato. L’acrilammide arriva a 142 mcg/kg, mentre il DON risulta assente. Le altre micotossine rilevate includono lo Zearalenone a 6 mcg/kg e l’Enniatina B1 a 3 mcg/kg.
  • McVitie’s Digestives Integrali – Il prodotto perde punti per la presenza di olio di palma e per un quantitativo di sale considerato elevato: 1,5 grammi ogni 100 grammi. L’acrilammide si ferma a 126 mcg/kg, mentre il DON non viene rilevato. Fra le micotossine emergenti compaiono Enniatina A1 a 3 mcg/kg, Enniatina B a 6 mcg/kg ed Enniatina B1 a 2 mcg/kg.
  • Gentilini Piaceri con farina integrale – Il punteggio scende per l’alta quantità di zuccheri e per i valori significativi di acrilammide, che arrivano a 168 mcg/kg. Il DON è presente a 30 mcg/kg. Le analisi mostrano inoltre Enniatina A1 a 2 mcg/kg, Enniatina B a 67 mcg/kg ed Enniatina B1 a 9 mcg/kg.

Per leggere la classifica dei biscotti, fate riferimento al numero di novembre del Salvagente.

Fonte: Il Salvagente 

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