di
Alessandro Sala

L’appello di Italian Horse Protection: cambi location, quelli non sono luoghi adatti. «Gli animali potrebbero essere colti dal panico e farsi del male»

I cavalli destinati all’ippica sono già di per sé soggetti a fortissimo stress e ad una grossa pressione tra allenamenti e competizioni in cui conta solo provare a vincere. Creare loro ulteriore fonte di disagio con eventi a ridosso dei loro box che portano musica a tutto volume e confusione è una scelta ulteriormente penalizzante per loro. Per questo motivo Italian Horse Protection (Ihp), la principale onlus italiana di tutela dei cavalli, che gestisce anche un proprio centro di recupero a Montaione, sulle colline fiorentine, ha preso posizione contro gli annunciati concerti di Jovanotti negli ippodromi di Palermo e di Agnano (Napoli), esprimendo «forte contrarietà». 

«Gi ippodromi non sono spazi neutri – sottolinea Sonny Richichi, presidente di Ihp -, ma luoghi nei quali vivono cavalli che, anche se non presenti nelle immediate vicinanze del palco, subiscono inevitabilmente rumore, vibrazioni, luci e affollamento. Si tratta di animali estremamente sensibili, che non possono scegliere di allontanarsi, e che rischiano di vivere condizioni di stress intenso e pericoloso». 



















































L’associazione si dice «basita» nell’apprendere dei due concerti previsti per il prossimo anno, con migliaia di persone che si raduneranno, salteranno, balleranno e urleranno a poca distanza dai box dove gli equini sono custoditi. I quali percepirebbero sicuramente non solo i rumori ma anche il movimento e la forte concentrazione di persone nei dintorni.

«Potrebbero andare nel panico e ferirsi per il grande e prolungato rumore a cui non sono abituati – dice ancora Richichi -. Nella migliore delle ipotesi, subiranno comunque un forte stress. Possiamo anche immaginare che gli organizzatori si siano fidati delle parole di chi gestisce gli ippodromi, i quali, passando sopra il benessere dei cavalli, per racimolare qualche soldo, avranno rassicurato tutti, raccontando la favola che i cavalli sono abituati al frastuono e che non si spaventano. Ma questo non giustifica una decisione che andava ponderata meglio, non basandosi solamente su chi i cavalli li sfrutta. L’intrattenimento, per quanto legittimo, non può prevalere sul benessere di esseri viventi già vulnerabili». 

Di qui un appello «chiaro e rispettoso» rivolto allo stesso Jovanotti: «Scelga location alternative, dove la festa non comporti la sofferenza di nessun animale. Accogliere questa richiesta sarebbe un gesto coerente con la sensibilità ambientale che l’artista ha più volte dichiarato e dimostrato».

In passato altre critiche in tema ambientalista e animalista avevano coinvolto il cantante, durante i tour estivi nelle spiagge, ribattezzati Jova Beach Party, che venivano presentati proprio come sostenibili (c’era anche il Wwf come partner che a margine degli eventi faceva campagne di sensibilizzazione sul rispetto dell’ambiente e sul riciclo della plastica) ma che in alcuni casi erano finiti sotto accusa da parte degli attivisti locali che denunciavano movimenti di terra in aree di dune da tutelare o disturbi all’avifauna protetta. E anche in quei casi era stato puntato il dito contro il rumore e la concentrazione eccessiva di persone. Critiche a cui Jovanotti e il suo staff avevano sempre replicato facendo notare come tutti gli eventi fossero stati organizzati in luoghi abitualmente frequentati da molte persone, le spiagge appunto, e prevedendo la massima attenzione agli ecosistemi circostanti nel posizionamento del palco e delle strutture connesse. Ora la nuova polemica sugli ippodromi.  

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21 novembre 2025 ( modifica il 21 novembre 2025 | 10:59)