Con un Motu Proprio, Papa Leone XIV abroga l’articolo 8 della precedente Legge Fondamentale dello Stato della Città del Vaticano che prevedeva la possibilità che solo porporati potessero svolgere l’incarico di presidente della Commissione, attualmente ricoperto da una suora, Raffaella Petrini. Il Pontefice consolida quindi un cambiamento voluto da Francesco e risolve una questione emersa per “esigenze di governance” sempre più “complesse e pressanti”
Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano
Non solo cardinali ma anche “altri membri” possono ricoprire l’incarico di presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano e quindi anche laici o laiche. Lo stabilisce un Motu Proprio di Papa Leone XIV, pubblicato oggi 21 novembre, che va ad abrogare l’articolo 8 della Legge Fondamentale pubblicata nel giugno 2023, alla luce di “esigenze di governance che si rivelano sempre più complesse e pressanti”. Dal 1° marzo 2025, per volontà di Papa Francesco, c’è una religiosa, suor Raffaella Petrini, come presidente della Pontificia Commissione dello Stato della Città del Vaticano e del Governatorato. Prima donna a ricoprire questo duplice ruolo che comprende l’esercizio della funzione legislativa e amministrativa nello Stato della Città del Vaticano.
Il nuovo articolo
Già il bollettino della Sala Stampa della Santa Sede del 25 febbraio 2025, relativo alla nomina dei segretari generali del Governatorato, chiariva il fatto che Papa Francesco aveva modificato la Legge Fondamentale dello Stato della Città del Vaticano. Oggi la pubblicazione del Motu Proprio di Leone XIV che consolida dunque il cambiamento voluto dal predecessore.
Più nel dettaglio, l’articolo 8 della Legge Fondamentale stabiliva che: “La Pontificia Commissione è composta da Cardinali, tra cui il Presidente, e da altri membri, nominati dal Sommo Pontefice per un quinquennio”. Nel Motu Proprio di oggi, l’articolo in questione viene abrogato e così sostituito: “La Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano è composta da Cardinali e da altri membri, tra cui il Presidente, nominati dal Sommo Pontefice per un quinquennio”.
Una modifica che apre alla possibilità che anche “altri membri” non cardinali, come laici e laiche, possano guidare la Commissione.
La decisione del Papa
Papa Leone motiva la sua decisione spiegando, nella lettera apostolica, che: “Il Governatorato è chiamato a concorrere con la propria struttura alla missione propria dello Stato della Città del Vaticano, svolgendo questo compito al servizio del Successore di Pietro, al quale direttamente risponde”. Nell’assolvere questo “compito esigente”, il Governatorato esercita “una forma di corresponsabilità nella communio, che – sottolinea il Pontefice – è uno dei principi per il servizio della Curia Romana, come voluto da Papa Francesco e stabilito nella costituzione apostolica Praedicate Evangelium del 19 marzo 2022, valido anche per lo Stato della Città del Vaticano”. Questa “forma di responsabilità condivisa” rende pertanto “opportuno il consolidamento di alcune soluzioni fin qui maturate in risposta ad esigenze di governance che si rivelano sempre più complesse e pressanti”.
Il Motu Proprio, firmato il 19 novembre ma pubblicato oggi, entra in vigore oggi stesso.