Gli azzurrini superano di misura gli avversari africani e ora troveranno l’Austria che ha superato il Giappone
Pietro Scognamiglio
21 novembre 2025 (modifica alle 17:02) – MILANO
Quanta sofferenza. Ma l’Italia è in semifinale, per la prima volta nella sua storia al Mondiale U17: il gol del subentrato Campaniello all’83’ – sfruttando un erroraccio sul rinvio del portiere – basta a superare di misura il Burkina Faso, avversario scomodo ben oltre le attese. Lunedì ci sarà la sorprendente Austria (che ha battuto il Giappone) sulla strada degli Azzurrini, approdati tra le prime quattro del torneo con un percorso netto di sei vittorie in altrettante partite. Dall’altra parte del tabellone, un po’ più nobile, Portogallo-Svizzera e Marocco-Brasile.
affanno—
Massimiliano Favo continua le sue ampie rotazioni, tenendo sul pezzo tutto il gruppo: tornano negli 11 Borasio, Mambuku, Luongo, Arena e Lontani (iniziale panchina per Campaniello, decisivo con una doppietta agli ottavi). E i primi minuti lasciano intendere come di fronte – per utilizzare una citazione del ct Gattuso – non ci siano degli “scappati di casa”: i ragazzi guidati in panchina dal carismatico Oscar Barro sono solidissimi fisicamente, aggressivi nel pressing dalla metà campo, pericolosi nelle transizioni in cui risalgono il campo con passo da quattrocentisti. Appare meno assurdo, guardandoli occhi negli occhi, che abbiano eliminato la Germania e perso complessivamente una sola partita in questo Mondiale. A livello giovanile, dove la fisicità sposta gli equilibri più che tra i grandi, vantano anche una decente tradizione (terzo posto al Mondiale U17 del 2001, battendo nella finalina l’Argentina di Mascherano e Tevez…). Dopo un discreto avvio, la seconda metà del primo tempo vede l’Italia in difficoltà contro il calcio vitaminico dei burkinabé: Inacio e compagni collezionano errori nel fraseggio, oltre a soccombere nella maggioranza dei contrasti. E infatti le occasioni migliori capitano nell’area di Longoni: lo sfortunato Zongo – già a segno contro la Germania – centra la traversa al 20’ con un tiro cross mancino scagliato a piede incrociato, poi al 40’ fa tremare anche il palo dopo la risposta del portiere azzurro a Bagayoko. Lo 0-0 all’intervallo ci va di lusso.
la mano di favo—
A inizio ripresa Favo, che in questo Mondiale con i cambi è sempre riuscito a incidere, butta dentro Elimoghale per Lontani. La sfida diventa più bloccata e tattica, visto che l’Italia sembra aver preso le misure agli avversari. Non è più solo una contesa muscolare – per fortuna – e allora la panchina azzurra cerca di incidere sui dettagli, con l’inserimento anche di Campaniello e Marini (fuori Steffanoni e Arena) e lo spostamento di Mambuku in avanti a fare la mezzala per aggiungere sostanza lì nel mezzo. E’ il 70’ quando l’Italia ha la prima vera occasione, su un sinistro di Inacio dall’interno dell’area che non impensierisce Ouattara. Qualche minuto dopo, l’esultanza resta strozzata in gola per il fuorigioco (giusto) che cancella un gol in ribattuta di Reggiani. Il segnale, in ogni caso, del vento che sta per diventare favorevole. Quando i rigori appaiono già all’orizzonte, Campaniello si fa trovare pronto nell’approfittare di un rinvio dal fondo sbagliato da Ouattara che gli regala il pallone: la botta dal limite non lascia scampo al portiere e il centravanti dell’Empoli segna il terzo gol nelle ultime due partite (o meglio, in una partita intera più uno spezzone). In semifinale mancherà Marini, uno dei migliori della spedizione, ammonito in diffida. Ma questa Italia è piena di titolari, l’ha dimostrato ancora una volta.
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