Foto Sergio Mazza / Ciamillo-Castoria
Cantù vive un avvio di stagione ricco di contrasti: se da un lato domina a rimbalzo, dall’altro paga a caro prezzo il problema delle palle perse. Un dettaglio che, in Serie A, può trasformarsi rapidamente in punti regalati agli avversari. La Provincia ha analizzato dati, cause e possibili correttivi.
Cantù penultima per palle perse: il dato che pesa
La squadra di Nicola Brienza registra 15.4 palle perse a partita, dato che la colloca al penultimo posto della Serie A, davanti soltanto a Trieste.
Un volume di errori che in A2 poteva essere assorbito, ma che nel massimo campionato diventa una zavorra — spesso trasformata dagli avversari in punti immediati.
Brienza e il GM Santoro hanno sottolineato come questi errori derivino spesso da disattenzione e superficialità, soprattutto nei momenti chiave. La sfida è trovare continuità mentale anche in contesti più caldi e pressanti rispetto alla scorsa stagione.
La concentrazione come fattore decisivo
Il passaggio da palazzetti semi-deserti a scenari con migliaia di spettatori cambia il livello di pressione e richiede una gestione emotiva più solida.
Secondo lo staff, Cantù commette più errori nel secondo tempo, quando la stanchezza riduce lucidità e precisione.
Contro avversarie strutturate e aggressive — come la Virtus Bologna, leader nei recuperi — ogni palla vagante può diventare un contrattacco subìto.
Cantù domina a rimbalzo: un punto di forza assoluto
Dall’altra parte della medaglia c’è un dato straordinario: Cantù è la seconda miglior squadra della Serie A per rimbalzi totali, con 40.3 a partita.
Ancora più significativo il dato dei rimbalzi offensivi: 12.1 di media, seconda piazza in campionato.
Una presenza fisica costante che permette alla squadra di generare seconde opportunità e restare agganciata ai match anche quando l’attacco fatica.
Il confronto con la Virtus Bologna
La prossima avversaria, Bologna, sorprende: è ultima per rimbalzi totali (32.5), ma domina altre voci statistiche chiave, come gli assist, dove viaggia a 21.9 a partita.
Una squadra che compensa lacune fisiche con qualità tecnica e letture avanzate.
La sfida è dunque un contrasto di stili. E proprio le palle perse rischiano di essere l’ago della bilancia.
Cantù possiede un’identità chiara: difesa, rimbalzi, fisicità. Ma senza una riduzione significativa delle palle perse, il margine di crescita resterà limitato. I numeri parlano chiaro: basterebbe anche una diminuzione di pochi errori a partita per cambiare il volto dei finali e mettere al sicuro punti preziosi.