Lorenzo Musetti, prima di lasciare Torino dove ha affrontato la sua prima esperienza nelle ATP Finals 2025, ha rilasciato delle dichiarazioni interessanti, ospite del podcast prodotto dalla Juventus, “Small Talks”. Il toscano, grande tifoso bianconero, ha fatto visita alla Continassa e, dopo aver incontrato la squadra e lo staff tecnico, si è concesso ai microfoni.
“Quest’anno ho fatto dei passi in avanti per avvicinarmi al livello di Jannik e Carlos, ma in questo momento sono uno scalino sopra tutti. Lo meritano e ogni volta dimostrano la loro forza e la cosa bella della loro rivalità è che sono giocatori opposti. Sinner è un Djokovic 2.0, più moderno tira con più forza, è più aggressivo. Alcaraz è più talentuoso e artista e, nel suo essere artista, sono apprezzati i suoi alti e bassi. Lui può esprimere un tennis incredibile, ma può risultare meno efficace di Jannik che è un rullo compressore dalla mattina alla sera. Sinner è quasi impossibile che perda contro un avversario di livello inferiore. Ad Alcaraz invece capita, come visto a Parigi contro Cameron Norrie“, ha dichiarato il carrarino.
Musetti si è soffermato sui miglioramenti compiuti nel 2025 e su quali fossero le sue difficoltà: “In questa stagione uno dei salti di qualità maggiori che ho fatto è stato mentale e nell’atteggiamento in campo. Mi ricordo benissimo che, durante il mio percorso di crescita, ho affrontato anche attacchi di panico, momenti di tensione in cui mi sentivo un coltello tra lo stomaco e lo sterno e mi giravo verso il mio box dicendo che non riuscivo a giocare e respirare. Per fortuna, negli anni ho imparato a gestire le situazioni pre-gara, che sono fondamentali per entrare in campo con un certo stato d’animo. Sto lavorando sul diaframma e sugli esercizi di respirazione“.
E sui propositi per il futuro: “L’obiettivo ora è cercare di migliorare in termini di risultati e di condizione fisica, ho avuto problemi che mi hanno fatto stare fuori due mesi, ho perso di fatto la stagione sull’erba. Questo sarà il più grande miglioramento da fare. Mi dovrò allenare e preparare bene. Non so bene come potrei avvicinarmi a Sinner e Alcaraz, dovrò scoprirlo. Penso che loro siano diversi dagli altri, sia per le loro abilità che per condizioni fisiche e come si muovono e come recuperano e si muovono negli scambi è la cosa che più mi impressiona. Come passano dalla fase difensiva a quella offensiva ed è quello che voglio migliorare per l’anno prossimo“. Alla fine della fiera, il sogno è questo: “Diventare numero 1 al mondo e vincere uno Slam“.