La nuova sede della L’Oreal Italia a Milano ha vinto un prestigioso premio dedicato al mondo dell’architettura, il Metra Building Award 2025. L’ultimo edificio di The Sign sviluppato da Covivio, di cui Progetto Cmr ha firmato il concept, raggiunge il primo lotto del progetto, già assegnatario del premio nel 2022.

Il premio è stato consegnato durante la cerimonia di mercoledì 19 novembre in occasione di Made Expo agli architetti di Progetto CMR Luca Saccoccio e Valentina Roj, e condiviso con Isa spa., società specializzata nella realizzazione di involucri e facciate continue.

Il premio giunge a coronamento di un intervento, promosso da Covivio, di riqualificazione profonda e complessa nell’area dell’ex Fonderia Vedani in zona Romolo a Milano, il cui completamento è avvenuto poche settimane fa con l’apertura al pubblico dell’ultima piazza, alle spalle dell’edificio oggi sede di L’Oréal Italia, rendendo l’intero complesso pienamente operativo e accessibile.

The Sign, il progetto dell’edificio

Il progetto The Sign si sviluppa su una superficie di oltre 40mila mq, trasformando un ex sito industriale intercluso in un moderno e permeabile Business District. L’intervento ha incluso la realizzazione di quattro edifici a destinazione direzionale e uffici, con l’attacco su strada degli edifici destinato a servizi di ristorazione, due piazze pubbliche e oltre 10mila mq di aree verdi attrezzate.

PCMR_Building L'Oréal_The Sign_ph A Martiradonna

Dal punto di vista architettonico, l’ultimo edificio di The Sign presenta una facciata continua con un’alternanza vetro-opaco in cui la parte opaca è caratterizzata da elementi metallici dalla superficie cangiante. Le ampie terrazze al quarto e all’ottavo piano offrono una vista panoramica sul centro della città e affacciano sia su piazza Fernanda Pivano sia sulla nuova piazza.

Come cambia il quartiere

Trait d’union tra gli edifici e le piazze di The Sign è il segno di luce, una striscia luminosa che accompagna il visitatore lungo tutto il sistema degli spazi aperti. Il segno nelle facciate si ritrova nel curtain wall luminoso vetrato che si affaccia tra le interruzioni della ‘pelle’ metallica. Nelle sistemazioni esterne la pavimentazione in pietra chiara assume una colorazione più scura rotta da una vena luminosa realizzata mediante un sistema led. Questo unico semplice gesto tiene unito l’intervento, lo ricuce con il contesto e lo rende riconoscibile.

Le due piazze sono connesse grazie all’ampio varco alla base del nuovo immobile, un “portale” scenografico, con un controsoffitto metallico specchiante che riflette il segno di luce a terra. L’elemento chiave del progetto è proprio la sua capacità di restituire alla cittadinanza un brano di città prima inaccessibile, creando nuovi percorsi pedonali e spazi di aggregazione che stabiliscono un rinnovato collegamento con la vicina Università Iulm, il quartiere Romolo e quello della Barona.






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