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Gustav Klimt riscrive la storia del mercato dell’arte: il suo «Ritratto di Elisabeth Lederer» è diventato il secondo dipinto più costoso mai venduto all’asta, stabilendo martedì sera un record per il pittore austriaco.
La vendita ha superato di gran lunga la stima di 150 milioni di dollari dopo oltre 19 minuti di offerte, raggiungendo 236,4 milioni di dollari, commissioni incluse, da Sotheby’s a New York.
APPROFONDIMENTI
Klimt, nuovo record
Solo il «Salvator Mundi» di Leonardo da Vinci ha raggiunto un prezzo più alto, aggiudicato per 450 milioni di dollari (all’epoca circa 380 milioni di euro) a New York nel 2017.
L’asta, dedicata alla collezione di Leonard A. Lauder, magnate dei cosmetici Leonard Lauder, morto lo scorso giugno, era annunciata da mesi come uno degli appuntamenti più attesi dell’anno. Le aspettative non sono andate deluse: la sala era gremita, l’atmosfera tesa, e il capolavoro di Klimt – mai apparso prima sul mercato – ha catalizzato una gara serrata tra collezionisti internazionali che ha superato ogni previsione pur di conquistare il ritratto della figlia del mecenate di Klimt, commissionato dai genitori nel 1914.
Leonard Lauder aveva acquistato ll dipinto nel 1985 dalla galleria Serge Sabarsky. Solo nel 2023 Sotheby’s aveva stabilito un precedente record di Klimt con «Dama con ventaglio», venduta per 108,8 milioni di dollari. Ieri sera il nuovo primato ha superato simbolicamente quel traguardo, ridefinendo il valore dell’artista sul mercato internazionale e confermandone il ruolo centrale nel modernismo europeo.

L’opera
Realizzato tra il 1914 e il 1916, il «Ritratto di Elisabeth Lederer» rappresenta uno dei vertici assoluti della maturità artistica di Klimt: un’icona della Vienna secessionista, dove l’eleganza aristocratica convive con la sensualità decorativa della sua inconfondibile tavolozza d’oro e motivi orientali. La giovane Elisabeth posa avvolta in un abito modernista ispirato alla moda di Paul Poiret, sospesa in una dimensione di grazia impalpabile. Il dipinto è anche un frammento della storia del Novecento: confiscato dai nazisti nel 1939 e restituito agli eredi dopo la guerra, attraversò vicende collezionistiche complesse prima di essere acquisito da Leonard A. Lauder (figlio maggiore di Estée e Joseph Lauder, fondatori dell’omonima azienda di cosmetici), divenendo da allora una delle opere più preziose ancora in mani private.
L’asta
Ad accompagnare il ritratto, altri due lotti di Klimt, sempre dalla stessa collezione di Lauder, hanno attirato grande attenzione da Sotheby’s: «Prato fiorito» è stato venduto per 86 milioni di dollari, e «Pendio boscoso a Unterach am Attersee», aggiudicato per 68,3 milioni di dollari. La serata è stata anche un omaggio alla figura di Leonard A. Lauder, straordinario mecenate americano, con le sue scelte collezionistiche che hanno segnato musei come il Whitney e il Metropolitan Museum, cui donò la fondamentale raccolta cubista. In totale, 24 lotti della collezione Lauder hanno generato 527,5 milioni di dollari all’asta di Sotheby’s.
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