A Schio
Il concorso è entrato nel vivo. I lettori possono votare anche online, il loro locale preferito tra Vicenza e provincia
Trent’anni rappresentano una tappa significativa per qualunque realtà della ristorazione, ma per la pizzeria La Botte di Schio questo anniversario coincide con la piena maturità di un progetto che, nel tempo, è riuscito a evolversi senza perdere la propria identità. Aperto nel 1995 come pizzeria tradizionale, nel corso degli anni il locale ha saputo interpretare l’evoluzione della pizza italiana con uno sguardo sempre aggiornato, trasformandosi in una delle realtà più riconosciute del territorio.
La svolta 15 anni fa
La svolta professionale avviene circa 15 anni fa, quando inizia un percorso di approfondimento sugli impasti e sulla selezione delle farine, anticipando molti trend oggi ampiamente diffusi. La Botte è stata infatti la prima a introdurre a Schio la pizza in pala, frutto di idratazioni elevate, lievitazioni lunghe e gestione attenta della fermentazione. Un prodotto che rappresenta tuttora una delle firme del locale: un impasto leggero, con struttura ben sviluppata, servito sulla tradizionale pala di legno, con un’alveolatura equilibrata e una grande digeribilità. Per celebrare i trent’anni, è stato introdotto un ulteriore impasto, quello “contemporaneo”, ancora più leggero e digeribile, caratterizzato da un’idratazione al 70%. Una pizza che rappresenta una nuova fase di ricerca e affianca le proposte storiche, mantenendo invariato il peso dell’impasto pur presentandosi in un formato più alto e piccolo. Un lavoro di precisione che evidenzia la cura tecnica applicata alla produzione.
La scelta delle farine, un pilastro del locale
La scelta delle farine è uno dei pilastri del locale. La Botte utilizza esclusivamente farine biologiche selezionate: grani antichi, farro, integrali e miscele specifiche per dough tecnici, oltre a impasti dedicati a chi soffre di celiachia. Ogni componente è selezionata secondo criteri di qualità e tracciabilità, e ogni variazione è frutto di test accurati. La stessa attenzione riguarda la materia prima: il locale lavora solo ingredienti freschi, rinnovati quotidianamente. La stagionalità guida l’intera proposta e un ruolo centrale è ricoperto dalla mozzarella, la stessa che utilizzava la suocera della titolare Daniela Fortuna nella storica pizzeria da Loris. Una mozzarella in filone prodotta da una piccola latteria con solo latte italiano, che garantisce un risultato costante in cottura, un’ottima resa e un profilo aromatico riconoscibile.
Le sperimentazioni alla ricerca della qualità
Una continuità che diventa anche firma del locale. Libri, prove, sperimentazioni sulle maturazioni e sulle farine rendono La Botte una pizzeria sempre aggiornata, in grado di mantenere alta la qualità con coerenza. Daniela sottolinea spesso come la costanza di suo marito sia stata determinante nel definire l’identità del locale: «A casa Loris ha scaffali pieni di libri sulle farine. Studia continuamente, prova, confronta. È così che riusciamo a mantenere un livello alto da tanti anni». Per il trentennale, La Botte può essere votata dagli affezionati clienti nel concorso “Pizzeria dell’anno 2025/26”. Ogni giorno, tra le pagine del GdV, compare una scheda da 5 punti da ritagliare. È sufficiente compilarla con il nome e l’indirizzo della pizzeria preferita e aggiungere i propri dati prima di consegnarla a mano nella sede del giornale via E. Fermi oppure spedirla entro il 15 febbraio 2026. Chi invece segue il GdV nella versione digitale potrà votare dal sito. Due fortunati partecipanti, che avranno votato tramite il giornale, riceveranno un buono del valore di 150 ciascuno spendibile nella pizzeria segnalata, mentre altri due abbonati digitali si aggiudicheranno un buono da 50 euro. Inoltre ogni settimana sarà pubblicata la classifica parziale.