L’ex presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, e’ stato arrestato in esecuzione di un mandato di arresto preventivo emesso dalla Corte Suprema Federale. Lo riferisce la Polizia Federale brasiliana in una nota. Si tratta di una detenzione cautelare, sottolinea ‘O Globo’, e non della pena di 27 anni e tre mesi di carcere a cui, lo scorso settembre, e’ stato condannato Bolsonaro per tentato colpo di stato militare.
L’ex presidente e’ stato condotto presso la Sovrintendenza della Polizia Federale, dove sara’ trattenuto in una sala di rappresentanza, spazio riservato alle autorita’ e alle figure pubbliche di alto rango. L’ex presidente e’ stato arrestato intorno alle 6 del mattino e il convoglio che lo trasportava e’ arrivato alla sede della Polizia Federale alle 6:35.

Secondo ‘O Globo’, l’arresto e’ stato motivato da ragiono di ordine pubblico e segue la veglia a sostegno dell’ex presidente indetta ieri da suo figlio, il senatore Flavio Bolsonaro, la cui iniziativa e’ stata ritenuta dalla polizia “un rischio per i partecipanti e gli agenti”. Proprio ieri i legali di Bolsonaro avevano chiesto che fosse concesso all’ex presidente ultraconservatore di scontare la pena ai domiciliari, dal momento che il loro cliente presenta una “grave condizione clinica”, soffre di “multiple comorbilita’” e pertanto un eventuale trasferimento in carcere rappresenterebbe un “rischio concreto per la sua vita”.
La condanna non e’ ancora passata in giudicato ed e’ ancora attesa la conclusione della fase di appello. In attesa dell’esecuzione della sentenza, Bolsonaro e’ stato costretto ai domiciliari per aver violato alcune misure cautelari. I giudici hanno riconosciuto il settantenne colpevole di aver organizzato un colpo di Stato per rovesciare il presidente socialista Ignacio Lula da Silva, che lo aveva battuto di misura alle elezioni del 2022. Secondo l’accusa, il complotto prevedeva l’assassinio di Lula e del giudice della Corte Suprema che sta ora presiedendo il caso, Alexandre de Moraes. La cospirazione, secondo la tesi dell’accusa, sarebbe fallita per il mancato sostegno dei vertici delle forze armate.

Secondo i media locali, l’inizio dell’esecuzione della sentenza e’ previsto per le prossime settimane, a seguito del rigetto da parte della Corte Suprema dei primi ricorsi contro il verdetto. Secondo la sua famiglia, Bolsonaro soffre di attacchi di singhiozzo, vertigini e vomito, un fenomeno ricorrente che i suoi alleati collegano all’accoltellamento subito durante un comizio elettorale nel 2018 e ai successivi interventi chirurgici a cui si e’ sottoposto in seguito all’aggressione.
Ieri un altro figlio dell’ex presidente, Carlos Bolsonaro, consigliere comunale a Rio de Janeiro, ha dichiarato che suo padre “vomita costantemente quando e’ sveglio”. “Non l’ho mai visto cosi’. Ha il singhiozzo mentre dorme e temo che soffra di reflusso, che potrebbe essere fatale se aspirasse quello che vomita”, ha scritto sui social media il politico qurantaduenne. Inoltre Bolsonaro ha subito di recente la rimozione di otto lesioni cutanee, due delle quali sono risultate di natura tumorale in “fase iniziale” e richiedono quindi controlli regolari per monitorarne l’evoluzione.
La Corte Suprema di Brasilia ha inoltre ordinato ieri la custodia cautelare del deputato Alexandre Ramagem, alleato di Bolsonaro, condannato nello stesso processo dell’ex presidente e presumibilmente fuggito negli Stati Uniti. Secondo gli inquirenti, Ramagem avrebbe lasciato il Brasile lo scorso settembre attraverso lo stato di Roraima, al confine con il Venezuela, e proseguito clandestinamente verso il Venezuela o la Guyana francese prima di dirigersi negli Stati Uniti. Ramagem, ex direttore dell’Agenzia di Intelligence Brasiliana, e’ stato condannato a 16 anni di carcere in regime di isolamento per reati di criminalita’ organizzata, colpo di Stato e abolizione violenta dello stato di diritto democratico.