Il tecnico nerazzurro ha presentato la sfida di domani: “Per me è la prima da allenatore, spero sia bella e divertente per l’immagine del calcio italiano”
22 novembre 2025 (modifica alle 15:38) – APPIANO GENTILE (COMO)
Lo ha conosciuto in così tante sfumature da giocatore che, per il suo primo derby da allenatore nerazzurro, Cristian Chivu può regalare con naturalezza invidiabile pillole a effetto, immagini potenti, giusto per il piacere di riportare questo Inter-Milan a quello che è, una Classica nobile e unica, ma pur sempre una partita di pallone: “Dobbiamo essere spensierati, non voglio ansie ma gente che nel divertimento trovi la responsabilità…”, filosofeggia Cristian Chivu nella sala stampa di Appiano. E ancora, entrando nel nocciolo della sfida: “È una sfida che significa tradizione, è una rivalità in mondovisione, ma sono sempre tre punti in palio, anche se capiamo quanto i nostri tifosi ci tengano a non subire gli sfottò il lunedì e capiamo che il pianeta intero ci guardi. Non esistono mai favorite perché si parte sempre da 0-0: vale per tutte le gare, figurarsi per quelle considerate cinque stelle…”. Proprio in queste battaglie stellate spesso l’Inter è caduta, al punto che da ben cinque derby non batte il Diavolo, e sull’argomento l’allenatore romeno ha la sua visione ottimista utile ancora una volta a togliere pressione: “Non riapro vecchie ferite, non mi interessa il passato e non serve una carica motivazionale extra, a me interessa l’oggi, la consapevolezza e il desiderio in questo momento. Mi piace parlare anche di sorriso e felicità, perché il calcio è pur sempre un bel gioco…Non spreco energie perché, quando lo faccio, non sono sereno e divento triste agli occhi dei miei ragazzi”.
NO RITIRO—
La parola derby richiama pur sempre alla tradizione, e una delle più antiche e consolidate abitudini italiche è andare in ritiro prepartita, soprattutto prima dei big match come questo, ma Chivu rifiuta questa idea e l’ha spiegata con nettezza: “So come si vivono le vigilie e le giornate del derby, diventano lunghe e l’attesa un po’ troppa. Il ritiro non mi garantisce una vittoria, ne ho fatti tanti senza vincere: non è questo che dà serenità e tranquillità ai miei. Rispetto cosa fanno gli altri (il Milan tradizionale di Max fa il vecchio caro ritiro pre-derby, ndr), ma è una scelta mia, personale, per dare ai miei giocatori più tempo da passare con le loro famiglie: io mi fido della loro responsabilità e della professionalità perché so come riposeranno. Non voglio tenerli 24 ore qua, la mia coscienza è a posto anche se non si dorme qua dentro…”. E così, dal tempo sacro prima del match, si arriva direttamente a quello da passare in campo: “Domani dovremo offrire qualcosa di più, ma vorrei lo stesso spirito sempre, anche quando affronteremo una squadra meno blasonata: per un allenatore è il massimo quando raggiungi questo status. Col Milan bisogna entrare in campo determinati, motivati, capire i momenti, alzare l’attenzione, correre un po’ di più, vincere qualche contrasto, portare dalla propria parte gli episodi e, se serve, fare qualche fallo in più”.
MAX E THULA—
Chivu ha, infine, parlato degli avversari, elogiando platealmente il collega Max: “Il Milan ha giocatori letali nello stretto e nello spazio, questo non vuol dire che stravolgeremo i nostri piani. Allegri è un vincente, un motivatore, ha esperienza, sa fare cose semplici e pragmatiche, ma anche altre in base ai giocatori che ha: contro di lui bisogna saper essere dominanti senza perdere l’equilibrio”. In questo match, poi, il romeno riconnetterà la ThuLa e entrambi gli attaccanti hanno meritato una citazione: “Quando si arriva nelle vicinanze dell’area, Lautaro ha esperienza, cazzimma, capacità di annusare, e posizionarsi nel tempo e luogo giusto, poi è il primo a portare la pressione con intensità per rubare la palla: è completo a livello internazionale. Anche Thuram sta bene, non ha più saltato un allenamento ed è rimasto con noi: non so se ringraziare la Francia, ma aveva bisogno di qualche seduta in più per ritrovare la forma”. Anche gli altri reduci delle nazionali, Dumfries a parte, stanno benone e così Chivu può concludere la sua elegia di giornata ritornando sul concetto-chiave: “Il divertimento è sempre responsabile, è apprezzare le piccole cose come questa sole dopo giornate fredde, quasi di neve. L’ansia, invece, è bugiarda: mai ascoltarla perché ti succhia le energie e non ti fa mai esprimere quello che sei. E mai dimenticarsi dove siamo: l’Italia e il suo calcio sono sempre meravigliosi”.
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