Tra la Fiorentina e la Juventus vince la politica dei piccoli passi, che poi serve poco o nulla ad entrambe le squadre: un punto a testa, un gol per parte (Kostic nel recupero del primo tempo Mandragora a inizio ripresa) non aiutano a smuovere la classifica e i rispettivi obiettivi, né per i bianconeri al terzo pareggio di fila (Champions compresa) sotto la gestione Spalletti, né per i viola che dopo 12 giornate restano ultimi, ancora senza vittorie (mai accaduto nella storia quasi centenaria del club).
Con l’arrivo di Vanoli al posto di Pioli sono arrivati finora due pareggi ma i tifosi hanno apprezzato comunque quello odierno, raggiunto grazie ad un secondo tempo giocato con grinta e cuore, di qui gli applausi a fine partita dopo la contestazione di qualche settimana fa. La strada però è lunga e in salita per la Fiorentina, ma lo è anche per questa Juventus che non riesce a decollare, mostrando diversi limiti, e ora rischia addirittura di allontanarsi sempre più dalla zona Champions.
Fiorentina – Juventus
Da segnalare, il breve stop per cori di discriminazione razziale verso Vlahovic nel primo tempo. Nello sviluppo della partita, la Juve si è ritrovata in vantaggio quasi per caso, dopo un primo tempo brutto quanto faticoso al cospetto di una Fiorentina con l’acqua alla gola: a parte Kean, sfortunato al 25′ quando con un gran tiro ha colpito la traversa e ha tenuto sempre impegnati i difensori avversari, la squadra viola schierata da Vanoli con l’ex Fagioli in cabina di regia e Piccoli preferito Gudmundsson è scesa in campo visibilmente contratta. La gara ha stentato ad accendersi anche perché la Juve faceva poco o nulla per alzare i ritmi e prendere l’iniziativa: Spalletti ha shierato Kelly (preferito a Gatti) e ancora Koopmeiners in difesa e ha recuperato in attacco Vlahovic supportato da Yildiz e McKennie.
Fiorentina – Juventus
Sul centravanti serbo, uno dei tanti ex della sfida, l’arbitro Doveri aveva fischiato un rigore al 14′ per un presunto fallo di Marì ma il Var ha assegnato la punizione ai viola fra gli applausi del pubblico di casa e gli sfottò della curva viola mischiati a cori di discriminazione razziale nei confronti dello stesso Vlahovic, avvistato mentre reagiva con un gesto volgare verso gli spettatori. Così Doveri in un clima di nervosismo ha interrotto per un paio di minuti il gioco mentre lo speaker del Franchi lanciava un appello ai tifosi. Il resto del primo tempo è scivolato con poche emozioni: l’incrocio dei pali colpito al 25′ da Kean che ha fatto tremare i legni, una ghiotta occasione fallita da Vlahovic.
Fiorentina – Juventus
Fino alla fucilata di Kostic nell’ultimo dei sei minuti di recupero che ha spezzato l’equilibrio costringendo la Fiorentina (fuori Dodo ko per un problema muscolare, dentro Fortini) ad addentare la ripresa con più ardore, spinta da un indiavolato Vanoli. Appena tre minuti e Mandragora, servito da Kean, pareggiava i conti con una prodezza da 25 metri accendendo una gara fino ad allora soporifera malgrado il clima freddo e l’importante posta in palio. Le due squadre cercavano di sfruttare i cambi (Gudmundsson per Piccoli infortunato alla caviglia e Ndour per Sohm fra i viola, Miretti per Thuram e Cabal per Kostic fra i bianconeri) senza però riuscirci: Di Gregorio salvava la sua porta sull’affondo di Kean, De Gea neutralizzava un velenoso colpo di testa di McKennie. Nei minuti finali Spalletti ha giocato anche le carte Conceicao, David e Openda ottenendo però solo un po’ di pressione contro una Fiorentina aggrappata al secondo pareggio casalingo in mezzo a 4 sconfitte.
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