I due ex giocatori americani sono stati molto duri riguardo al nuovo format della Coppa Davis, che non è riuscito nell’intento di attirare le principali stelle del circuito

Foto di Ray Giubilo

L’edizione 2025 della Coppa Davis vivrà oggi pomeriggio il suo atto conclusivo, che andrà in scena alla ‘SuperTennis Arena‘ di Bologna. A sfidarsi per la conquista dell’Insalatiera saranno i padroni di casa dell‘Italia (vincitrice delle ultime due edizioni) e le ‘Furie Rosse’ della Spagna, capitanate dall’ex numero 3 del mondo David Ferrer. Fa specie notare come entrambe queste formazioni si siano presentate alle ‘Final 8’ senza i loro migliori giocatori: gli azzurri hanno dovuto fare a meno di Jannik Sinner e Lorenzo Musetti, mentre gli iberici hanno incassato le rinunce di Carlos Alcaraz e Alejandro Davidovich Fokina.

Il nuovo format di questa competizione – introdotto nel 2019 – è stato oggetto di attente analisi in questi anni, con numerosi esperti ed ex giocatori che non hanno esitato a bocciare tale riforma. Durante l’ultima edizione del ‘Nothing Major‘ podcast, gli ex giocatori americani Steve Johnson e Sam Querrey sono stati molto duri su questo argomento non lesinando critiche a tutti coloro che hanno usurpato la tradizione. “Penso che l’attuale format sia orribile, fa davvero schifo” – ha tuonato Johnson. “Io adoravo giocare la Davis ai miei tempi, perché era un momento di condivisione con gli altri membri della squadra, cosa che non capita praticamente mai in uno sport individuale come il nostro. Ora non c’è quasi più nulla della vecchia Coppa Davis, senza contare che le fasi finali si giocano in campo neutro. Il format casa-trasferta era l’essenza di questo evento e andrebbe ripristinato, magari organizzando la Davis ogni 2-3 anni anziché ogni anno. Tutti quanti i giocatori la pensano come me” – ha aggiunto Steve.

Anche il suo connazionale Querrey è stato molto diretto: “Le fasi finali si giocano a Bologna, ma l’Italia non ha schierato né Sinner né Musetti. Ciò dimostra che questo format fa acqua da tutte le parti e necessita di essere cambiato. Molti degli appassionati non sarebbero nemmeno in grado di dire quali sono le otto squadre partecipanti alla ‘Final 8’, forse arriverebbero a citarne quattro o cinque. Questa manifestazione non importa più a nessuno, bisogna dire la verità. Andrebbe fatta ogni due anni.”