Prima dell’Angelus Leone ha chiesto alle autorità di intervenire per ottenere il rilascio degli ostaggi. Giovedi 21 l’attacco alla St. Mary’s School di Papiri, con 303 ragazzi e 12 insegnanti portati via da terroristi islamici e banditi

Trecentotre 303 bambini e ragazzi e 12 insegnanti rapiti dalla scuola cattolica St. Mary’s School di Papiri, nella Nigeria centro settentrionale, oltre alle 25 ragazze portate via con la forza dalla scuola femminile Government girls comprehensive, sempre in Nigeria. E decine di chiese bruciate e di sacerdoti e seminaristi rapiti e spesso torturati prima di essere uccisi, da terroristi islamici e banditi. E ora, di fronte al silenzio del mondo, Papa Leone XIV lancia un appello per la loro liberazione: «Ho appreso con immensa tristezza le notizie dei rapimenti di sacerdoti, fedeli, studenti, della Nigeria e del Camerun. Sento forte il dolore soprattutto per i tanti ragazzi e ragazze sequestrati e per le loro famiglie angosciate». Il Papa lo ha detto prima dell’Angelus, concludendo la messa presieduta in piazza San Pietro: «Rivolgo un accorato appello affinché vengano subito liberati gli ostaggi ed esorto le autorità competenti a prendere decisioni adeguate e tempestive per assicurarne il rilascio. Preghiamo per questi nostri fratelli e sorelle e perché sempre ovunque le chiese e le scuole restino ovunque luoghi di sicurezza e di speranza».

Gli attacchi terroristici a chiese e fedeli

La Nigeria, come il Camerun, è uno dei tanti Paesi, soprattutto africani, in cui la persecuzione e l’uccisione dei cristiani è ormai fuori controllo. Secondo Vatican News, «il nord del Paese è alle prese da quasi vent’anni con un’insurrezione jihadista che, secondo le Nazioni Unite, ha causato 40mila morti e più di due milioni di sfollati». L’attacco alla St. Mary’s School di Papiri è avvenuto giovedì 21: la scuola è stata circondata da un gruppo di uomini dotati di armi moderne e a bordo di potenti moto che avrebbero ucciso un vigilante e poi hanno portato via gli alunni, tutti dai 12 ai 17 anni e gli insegnanti, forse per chiedere un riscatto. Di loro non ci sono ancora notizie, né è ancora arrivata alcuna rivendicazione: gli altri 300 studenti della scuola sono riusciti a fuggire, nascondendosi nei boschi vicino alla scuola.  Ma le violenze sono ormai continue: qualche giorno fa a Ndop,  in Camerun, sono stati rapiti sei sacerdoti cattolici dell’arcidiocesi di Bamenda. Un attacco particolarmente feroce è avvenuto lo scorso 13 giugno, nello Stato nigeriano di Benue: miliziani armati hanno massacrato circa 200 cristiani, al grido di «Allahu Akhbar». Le vittime, tutti sfollati per assalti precedenti, erano nella piazza del mercato di Yelwata. I terroristi islamici hanno prima tentato di assaltare la chiesa di San Giuseppe, che ospitava 700 sfollati, poi si sono diretti in piazza, dove hanno sparato sulla folla e appiccato il fuoco ai rifugi. Fra i morti molti neonati e bambini con le madri e i padri.   



















































La Lettera apostolica «In Unitate Fidei» per l’unità dei cristiani

Per il 1700 anniversario del Concilio di Nicea e a pochi giorni dal suo viaggio apostolico in Turchia e Libano, Leone ha anche pubblicato una Lettera apostolica,  «In Unitate Fidei» per l’unità dei cristiani che invita a «camminare insieme per raggiungere l’unità e la riconciliazione, lasciandosi alle spalle controversie teologiche spesso ormai superate, in un rinnovato slancio nella professione della fede, la cui verità, che da secoli costituisce il patrimonio condiviso tra i cristiani, merita di essere confessata e approfondita in maniera sempre nuova e attuale». Significativa anche la scelta del giorno per la pubblicazione: oggi la Chiesa cattolica celebra la festa di Gesù Cristo Re dell’Universo, che chiude l’anno liturgico. 

23 novembre 2025 ( modifica il 23 novembre 2025 | 15:37)