“Perché c’è a chi piace cruda ed a chi cotta la moglie”. L’ha scritto Vincenzo D’Anna, ex senatore, sotto a un post pubblicato da Il Corriere della Sera che faceva riferimento all’intervento di Valentina Pitzalis al teatro Arcimboldi di Milano.
Sopravvissuta a un tentativo di femminicidio
La donna è sopravvissuta a un tentativo di femminicidio: il marito, 14 anni fa, le aveva gettato addosso del cherosene e le aveva poi dato fuoco. In seguito era morto nel rogo. Lei ora è invalida: ha perso una mano e fatica a usare l’altra. Il suo viso è rimasto sfregiato. Agli Arcimboldi, venerdì 21 novembre, ha raccontato la propria storia davanti a circa 2000 studenti: alla fine del suo racconto si sono alzati tutti in piedi, per applaudirla.
La storia Instagram di Selvaggia LucarelliPitzalis intervistata da Selvaggia Lucarelli il 25 novembre
A notare il commento di D’Anna è stata la giornalista Selvaggia Lucarelli, che l’ha condivisa sui propri canali social. Lucarelli segue la vicenda di Pitzalis da molto tempo e la intervisterà martedì 25 in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, al Teatro Carcano di Milano.
Chi è Vincenzo D’Adda
Vincenzo D’Anna è di Caserta, fa il biologo ed è un politico (prima Democrazia Cristiana, poi Popolo delle Libertà, infine Forza Italia). Al momento è presidente della Federazione degli Ordini regionali dei biologi (Fnob). Nel 2020, durante la pandemia, aveva diffuso informazioni false in merito al Coronavirus e si era dimesso da questa carica. Aveva però cambiato idea poco dopo, ritirando le sue dimissioni.
“Era una risposta sarcastica”
“Mai e poi mai mi sarei sognato di offendere una donna vittima di violenza, alla quale anzi va tutta la mia vicinanza e la mia piena solidarietà”, ha detto l’ex senatore D’Anna in una nota. “A lei, innanzitutto, vanno le mie scuse. So che il mio commento al post (quello originale del Corsera) ha suscitato molte reazioni da parte di coloro che però non hanno letto le dichiarazioni della Pitzalis e che, privi di quel riferimento, come purtroppo sovente accade sui social, hanno scatenato la giustizia sommaria. La mia voleva essere una risposta sarcastica e ipotetica alla domanda che una donna si era posta nel raccontare la sua atroce esperienza: ‘gli chiederei perché mi ha fatto tutto questo?’. Ho immaginato la battuta che quel folle individuo, quell’uomo malvagio, avrebbe potuto – metafisicamente – dare. Una battuta che non rispecchia in alcun modo il mio pensiero. Mi scuso pertanto con la vittima, non con coloro che speculano senza sapere”.
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