Un Maestrelli solidissimo doma Engel, mentre Topo ferma Travaglia in due set. La ChorusLife Arena prepara la finale di domenica, nel weekend in cui il torneo festeggia i 20 anni
Per una coincidenza curiosa, la sfida mancata in Coppa Davis si materializzerà a Bergamo: la finale del Trofeo FAIP-Perrel sarà infatti Italia-Germania, con Francesco Maestrelli opposto a Marko Topo. Il contesto è diverso, il peso tecnico decisamente più leggero, ma la sfida che domenica assegnerà il trofeo non sarà priva di interesse per un pubblico che ha seguito numeroso tutte le giornate.
Maestrelli chirurgico: Engel annichilito sul ritmo
Il pisano avanza con autorità e conquista la seconda finale consecutiva in Italia a livello Challenger. Contro Justin Engel, talento diciottenne che a tratti lascia intravedere un potenziale enorme, Maestrelli è stato semplicemente più pronto: nessuna palla break concessa, gestione impeccabile dei turni di servizio e una tenuta da fondocampo che ha progressivamente tolto certezze al giovane tedesco.
Fino al 4-4 del primo set è stata partita equilibrata, poi l’inerzia si è spostata tutta dalla parte dell’azzurro, capace di trasformare il match in un esercizio di continuità: comandi chiari, zero fronzoli e tanta solidità. È così arrivata una vittoria in due set, convincente e soprattutto molto “da grande giocatore”.
Maestrelli disputerà la sua ottava finale Challenger: tre i titoli già in bacheca (Verona 2022, Francavilla al Mare e Brasov nel 2025). La sensazione, a Bergamo, è che stia toccando una delle vette più alte della sua carriera: servizio regolare, atletismo in crescita e un’attitudine competitiva che non concede spiragli.
Topo parte forte e non trema nei momenti chiave
Dall’altra parte del tabellone, Marko Topo ha firmato una prestazione da incorniciare contro Stefano Travaglia. Il tedesco ha imposto il ritmo sin dai primi game, spingendo con dritto e servizio e trovando subito il break che ha indirizzato il primo set. Nel secondo, invece, è servita pazienza: Travaglia ha alzato l’intensità degli scambi e si è costruito qualche buona occasione, ma il tedesco ha gestito con maturità ogni snodo delicato, compresa una palla break sul 3-3 che avrebbe riaperto la partita.
Topo – molto apprezzato dal pubblico per disponibilità e carattere – ha raccontato di essere partito “molto nervoso”, ma di aver trovato fiducia grazie ai fondamentali offensivi. È la sua prima finale Challenger, un traguardo che vale doppio perché raggiunto senza il coach Timon Reichelt, che rientrerà solo domenica per la finale.
Con i punti conquistati grazie al raggiungimento della finale, Topo salirà attorno al numero 240 ATP, a ridosso del suo best ranking. Con un ultimo sforzo potrebbe avvicinarsi sensibilmente alla zona top-200, un orizzonte che fino a poche settimane fa sembrava lontano.
Il doppio a Paris e Willis
Intanto si è già concluso il torneo di doppio, con la vittoria in finale della coppia formata da Joshua Paris e dal celeberrimo Marcus Willis, che nel 2016, mentre lavorava come istruttore di tennis, vinse sei match di qualificazione e uno nel tabellone principale di Wimbledon prima di affrontare sul Centre Court Roger Federer. I due britannici hanno sconfitto in due set il team ceco-tedesco composto da David Poljak e Tim Ruehl.
Verso la finale
La partita decisiva andrà in scena domenica, in un weekend particolare: il torneo bergamasco celebra i 20 anni e verrà omaggiato anche dall’ATP. Attesa un’altra grande cornice di pubblico, dopo gli oltre 1.600 spettatori accorsi sabato.
Maestrelli parte leggermente favorito per esperienza e continuità, ma il tennis verticale e brillante di Topo promette una finale apertissima. E per chi ama i simbolismi, una piccola nota: Italia-Germania, alla fine, si gioca comunque. Anche se il tabellone dice Bergamo, non Bologna.
